Fondatore e presidente di Legambiente, deputato PCI/PDS/DS per due legislature, presidente di ACEA prima e di ENEL dopo, professore salottiero e membro di svariati CdA, Chicco Testa oggi si propone con una immagine da realista disincantato molto lontana dalle sue origini.
Da tempo sbandiera la sua passione per l'energia nucleare e ci ha scritto anche un libro. Torna alla carica oggi con un articolo su Il Riformista dal titolo "Il nucleare è di sinistra" in cui incensa Barack Obama per avere detto che il nucleare è la soluzione per questa fase di transizione energetica e ridicolizza chi si oppone al nucleare italiano, da Vendola a Ignazio Marino.
Testa è stato presidente di ENEL, azienda che è in prima fila nel new cleare italiano di Scajola e Berlù, ma questo ovviamente non mette in discussione la sua buona fede.
L'energia nucleare può effettivamente essere uno strumento utile in questa fase di transizione. Soprattutto per chi ce l'ha, come gli USA. La Finlandia, molti anni fa, ha scelto di costruire una centrale nucleare partendo dalla presa d'atto di non essere in grado di raggiungere altrimenti gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Lo ha fatto dopo un dibattito politico acceso e prolungato, concluso con nordico pragmatismo.
Peccato che la centrale di Olkiluoto sia più di tre anni in arretrato rispetto alle previsioni di completamento, mentre i costi sono lievitati di oltre il 50%. L'impianto di Olkiluoto è dello stesso tipo di quelli che l'accordo italo-francese ENEL/AREVA vorrebbe costruire nel nostro paese. I lavori sono cominciati nel 2000 e non saranno conclusi prima del 2012.
Sul suo articolo di oggi Testa non parla di questo, che pure dovrebbe rendere evidente come una opzione nucleare italiana non produrrebbe risultati concreti nella produzione energetica nazionale prima del 2023, visto che il governo della destra deve ancora individuare i criteri di selezione dei siti per le centrali (pare che lo faccia domani).
Nello stesso articolo Testa sembra ignorare che l'Italia ha sottoscritto, assieme agli altri 26 paesi dell'Unione Europea, un accordo che prevede la riduzione del 20% di emissioni di CO2, e una quota di energie rinnovabili del 17% entro il 2020.
Secondo Testa il nucleare "è di sinistra". E chissenefrega. Non è solo una questione di stoccaggio delle scorie e di rischio di incidenti. Il nucleare è comunque troppo costoso e i tempi di costruzione degli impianti superano il decennio. La tecnologia, per quando le centrali potrebbero essere completate, sarà già obsoleta e il prezzo dell'uranio sempre più caro.
Ma soprattutto resta inammissibile come una persona con la formazione culturale e politica di Testa possa sorvolare sul fatto che, a parte i sogni atomici di Scajola, l'Italia non ha in programma nulla per raggiungere, o almeno avvicinare, gli obiettivi energetici sottoscritti per il 2020.
Il potere da alla testa. Particolarmente a Chicco Testa.
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