Il 12 febbraio il segretario ONU Ban Ki-moon aveva annunciato la costituzione di un Advisory Group sul tema delle risorse finanziarie per il cambiamento climatico. Alla conferenza stampa erano presenti in video anche il primo ministro inglese Gordon Brown e quello etiope Meles Zenawi, che guideranno il gruppo. Ban aveva assicurato che nella composizione del gruppo sarebbero stato garantito un bilanciamento tra paesi occidentali e in via di sviluppo.
Ban Ki-moon aveva aggiunto che impegnare risorse nell'adattamento ai cambiamenti climatici è "un imperativo morale" oltre che "un investimento intelligente in un mondo più sicuro e più sostenibile per tutti".
Pochi giorni fa la composizione del gruppo è stata formalizzata. Oltre a Brown e Zenawi ci sono altri due capi di stato, il presidente di Guinea Bharrat Jagdeo e il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg. Tra gli altri 15 componenti spiccano i nomi di George Soros e Nicholas Stern, oltre a molti ministri e alti funzionari di paesi come Messico, Singapore, Sud Africa, Cina, Giappone, India, Australia e Usa. Ci sono anche il vicepresidente di Deutsche Bank Caio Koch-Weser e il vicegovernatore della Banca di Francia Jean-Pierre Landau. L'Italia è assente.
Il compito di queste 19 personalità sarà quello di fornire proposte concrete sul reperimento e l'utilizzo dei finanziamenti destinati all'aiuto dei paesi in via di sviluppo. Il punto 8 del Copenhagen Accord siglato lo scorso dicembre prevede un fondo di 30 miliardi di dollari fino al 2012, che dovranno diventare poi 100 miliardi all'anno entro 2020.
Il gruppo si riunirà per la prima volta il 29 marzo a Londra e dovrebbe presentare già un documento ai Climate Talks di Bonn, la prima seduta di negoziati UNFCCC dopo Copenhagen, prevista dal 31 maggio all'11 giugno. Il report finale sarà divulgato alla COP 16 di Cancun.
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