La decisione della Commissione Europea di lanciare il Patto dei Sindaci o Covenant of Mayors ha rappresentato una profonda innovazione. Per la prima volta l'Europa si occupava di energia e di clima rivolgendosi direttamente alla città senza passare attraverso la mediazione degli stati membri.
Il patto (testo integrale) impegna chi lo sottoscrive ad andare oltre gli obiettivi fissati dalla UE per il 2020 attraverso l'attuazione di un piano locale per l'energia sostenibile. Chi non rispetta questa e altre regole viene escluso dalla lista dei sottoscrittori.
Sono impegni piuttosto stringenti che differenziano profondamente il Patto dei Sindaci dai tanti documenti, carte e lettere di intenti che esigono solo una adesione formale. Impegni che però non sembrano avere spaventato le città d'Europa. Nella cerimonia inaugurale, svolta il 10 febbraio 2009, più di 350 città avevano sottoscritto il patto. Il numero delle autorità locali aderenti è cresciuto fino alle 1414 di oggi, tra le quali 348 città d'Italia.
Quante di queste città hanno approvato il Piano Energetico, che il patto obbliga a presentare in consiglio comunale entro un anno dall'adesione? Per i sottoscrittori della cerimonia inaugurale l'anno è già passato, ma i dati non sono ancora stati diffusi.
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