martedì 28 settembre 2010

Il capolavoro di Calearo e Cesario

Massimo Calearo (nella foto con Veltroni) e Bruno Cesario dopo essere stati eletti in parlamento con il PD nel 2008 avevano scelto il trasloco all'ombra di Rutelli in API, di cui Cesario era anche segretario regionale in Campania.
Oggi i due statisti hanno annunciato l'uscita anche da API per l'approdo al gruppo misto e il probabile appoggio al governo di destra, a cominciare dal voto di fiducia previsto domani.
Le motivazioni di questa scelta sono ineccepibili. Calearo ha dichiarato che "Gli operai hanno bisogno di stabilità e così le imprese, i tassisti, i commercianti. Qui non esiste neanche l'ombra dell'opposizione. Se facciamo cadere Berlusconi c'è il buio fitto e il voto al governo concede tempo a coloro che devono organizzare un'idea di governo differente".
Dal canto suo Cesario la butta sul mistico: "Mi assumo le mie responsabilità, io non dove ringraziare in alcun modo il centro sinistra perché essendo stato uno dei primi alle primarie nel collegio il Pd mi candidò all'ultimo posto, candidando prima di me amici degli amici. Il mio seggio è scattato al di là di ogni previsione. Sono io che ho portato i voti al Pd, se c'è qualcuno da ringraziare non è il Pd ma Padre Pio''.

2 commenti:

  1. Aggiornamento del 29 settembre, alle 14:00:
    Il discorso di Berlusconi "mi ha convinto" e dunque "se il mio voto dovesse far cadere il governo, voterò sì, altrimenti mi astengo". Lo afferma oggi (29 settembre) Massimo Calearo, ex presidente di Federmeccanica e deputato del Pd, passato prima all'Api poi al gruppo misto.

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  2. Aggiornamento del 29 settembre alle 18:50:
    Calearo si è astenuto "per amore di Veltroni".

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