Il segretario PD Bersani solidarizza con i ricercatori precari universitari e li raggiunge sui tetti di Roma con il toscano in bocca. Il ministro Gelmini, che non ha mai brillato per ironia, lo definisce uno "studente ripetente". Bersani non se la prende per niente, pubblica solo in rete la fotocopia del libretto universitario con una sflza di trenta che precedono una laurea in filosofia con 110 e lode, presa a Bologna in quattro anni. E sfida Gelmini a fare altrettanto.
La carriera scolastica dei ministri è sempre interessante, quella del ministro all'istruzione in modo particolare. Tanto da creare anche leggende in rete. Su facebook c'è da tempo un gruppo (i membri ad oggi sono 8.002) denominato Gelmini!? 3 volte bocciata e 2 volte rimandata agli esami di stato. Non è vero, naturalmente. Ma qual è la verità sugli studi di Gelmini? La biografia ufficiale sul sito del Governo non ne fa cenno. Wikipedia racconta che la ministra "dopo aver frequentato il biennio al liceo Manin di Cremona e per un breve periodo il liceo Bagatta di Desenzano del Garda, si è diplomata presso il liceo privato confessionale Arici". Le notizie più dettagliate sono state pubblicate da L'Espresso in un articolo dello scorso agosto, dal quale apprendiamo che il liceo diocesano Arici è a Brescia. In questo istituto privato la Gelmini si diploma a 19 nel 1992, quindi senza avere ripetuto anni scolastici, con il non esaltante voto di 50/60.
Dove Mariastella perde qualche colpo è all'università. Si laurea infatti in legge solo nel 1999, tre anni fuori corso, con una tesi sui referendum regionali e un punteggio di 100/110. Considerando che era arrivata con una media del 27, che valeva un punteggio di 99.28, la tesi deve essere stata davvero resistibile. Relatore della tesi era il professore di diritto costituzionale Antonio D'Andrea, il quale non deve conservare un buon ricordo della Gelmini, sulla quale va giù pesante sia nell'articolo de L'Espresso che in una intervista sul Corriere di oggi.
Tre anni dopo la laurea, nel 2002, la Gelmini da Brescia scende a Reggio Calabria per presentarsi all'esame di stato per l'iscrizione all'albo degli avvocati. Un classico, le sedi meridionali sono affollate di laureati del nord che le ritengono più abbordabili per garantirsi l'accesso alla professione.
Conclusione: vince Bersani a mani basse. Però Mariastella non fuma il toscano.
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