Mercoledì scorso il parlamento europeo di Strasburgo ha approvato il "Diritto di iniziativa dei cittadini europei" che introduce la possibilità di presentare proposte di legge di inziativa popolare. Le nuove regole, previste dal trattato di Lisbona, permettono ad un comitato di sette persone, provenienti da sette diversi stati d'Europa, di presentare una proposta di legge sulle materie di competenza dell'Unione Europea. Ma servono anche un milione di firme certificate, da raccogliere entro un anno in un minimo di sette stati. Le firme devono essere verificate dai singoli paesi dove sono state raccolte, dopodiché Strasburgo avrà quattro mesi di tempo per esaminare la proposta.
Il provvedimento è stato approvato a larghissima maggioranza con 628 voti a favore, 15 contrari e 24 astenuti.
La possibilità di iniziative legislative europee di iniziativa popolare erà attesa. La scorsa settimana una petizione sottoscritta da oltre un milione di Europei, che chiedeva una moratoria sulle sperimentazioni OGM in agricoltura, era stata rifiutata perché presentata prima dell'approvazione.
Il comitato promotore, che raccoglie oltre 120 ONG europee, ha accolto con soddisfazione la notizia dell'approvazione, sottolineando però che le regole sono proibitive per organizzazioni che non siano molto strutturate. La richiesta era di abolire la necessità della certificazione documentale, di ridurre l'ambito a un quinto degli stati e di prolungare il tempo per la raccolta delle firme a 18 mesi.
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