Chi frequenta Sostenibilitalia sa che in genere non sono tenero con il ministro invisibile dell'ambiente Stefania Prestigiacomo. Oggi però mi sento di dovere ammettere che l'intervento della ministra alla COP 16 di Cancun mi ha colpito in senso positivo. Presty ha iniziato il suo intervento alle 13:25 locali (le 20:25 in Italia) ed ha parlato in inglese. Anche un buon inglese, con poche incertezze e una pronuncia più che discreta. Lo scorso anno a Copenhagen invece aveva fatto il suo intervento in italiano, chissà perché.
La ministra ha iniziato senza occhiali (foto) che però si è messa dopo poche battute. Nel merito non ha detto granché, ma sarebbe stato sbagliato aspettarselo. Ha iniziato ringraziando la presidenza messicana, poi ha parlato di quanto si è già (quasi) deciso in questi giorni: deforestazione, fondi per l'adattamento. Poi ha detto che "l'Italia ha lavorato molto per il successo di questa conferenza" e ha ribadito la posizione già espressa, cioè che un futuro accordo dovrà essere sottoscritto anche da USA e Cina. Anzi, si è lanciata in "un appello" a Americani e Cinesi perché si adoperino con "azioni più importanti". Nessun accenno a impegni precisi dell'Italia, mentre poco prima la ministra spagnola Rosa Aguilar aveva ribadito la disponibilità spagnola ad alzare il tetto di riduzione al 30% entro il 2020. Presty ha concluso dopo cinque minuti, un tempo leggermente superiore a quanto previsto ma niente a che vedere con la prolissa ministra marocchina Amina Benkhadra, che l'aveva preceduta parlando per un quarto d'ora.
La cosa più carina è stato il "fuori onda" finale, che io ho sentito bene perché ascoltavo l'intervento in cuffia ma che forse in pochi hanno colto. Scendendo dal podio e parlando fra se e se Prestigiacomo ha detto a bassa voce: "un po' mi sono impasticciata..."
Il testo del suo intervento, completo di correzioni a mano dell'ultimo minuto, è qui.
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