In Europa si parla molto delle potenzialità della green economy, anche in relazione agli obiettivi di riduzione delle emissioni e dell'aumento della efficienza energetica previsti nel "pacchetto clima 20+20+20". Eppure i finanziamenti disponibili non vengono utilizzati. La notizia arriva da Marie Donnelly, che è direttore per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili alla DG Energia della Commissione Europea. In una intervista a Euractiv Donnelly ricorda come le ultime modifiche sulla gestione del Fondo di Coesione permettano di destinare il 4% del totale dei finanziamenti a iniziative di efficienza energetica. Sarebbero otto miliardi di Euro, da attivare entro il 2013 e spendere entro il 2015. Ma fino allo scorso dicembre solo 205 milioni erano stati richiesti dagli stati membri.
Questa volta l'Italia non c'entra. Il Fondo di Coesione è riservato ai paesi con un PIL inferiore al 90% della media europea. Si tratta di 15 nazioni su 27: Bulgaria, Cipro, Cekia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria. I fondi non restano inutilizzati, ma vengono dirottati su altri programmi che non necessitano di requisiti ambientali. Ad esempio nel settore trasporti, per finanziare autostrade o aeroporti.
Un gruppo di ONG ha pubblicato lo scorso novembre un rapporto interessante che analizza come spesso i fondi europei siano spesi male o comunque con scarsa attenzione all'ambiente.Il rapporto chiede alla UE di utilizzare i fondi comunitari seguendo alcuni criteri base:
- Ogni progetto finanziato nel settore dei trasporti dovrebbe contribuire alla riduzione dei gas serra.
- Il settore del trasporto aereo dovrebbe essere escluso dai finanziamenti.
- I progetti di nuove autostrade dovrebbero essere finanziati solo se è previsto un pedaggio.
Questi principi dovrebbero essere la base dei programmi finanziati nel periodo 2014-2020, i cui regolamenti sono attualmente sul tavolo della Commissione di Bruxelles.
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