Ieri la notizia è uscita sui grandi quotidiani, Sostenibilitalia la aveva riportata tre giorni fa: lo spot commissionato dal Forum Nucleare e programmato in prima serata sulle TV nazionali è ingannevole. La campagna era costata ben sei milioni di euro, pagati dalle multinazionali dell'atomo.
Oggi la notizia della bocciatura arriva anche su Il Giornale di famiglia che se ne occupa con un insulso commento qualunquista di Franco Battaglia e l'immancabile intervista con C. Testa, che sul ritorno del nucleare in Italia ci ha messo la faccia (e anche le coordinate bancarie).
Testa si trova a commentare la seconda cattiva notizia dopo la bocciatura il 2 febbraio da parte della Consulta del decreto governativo che eliminava il parere delle regioni sulla localizzazione delle centrali nucleari. Cercando di elaborare il lutto allora C. Testa intervistato da Il Foglio disse "La Corte Costituzionale ha deciso che nella localizzazione di futuri impianti nucleari sarà necessario, seppur non vincolante, il parere delle regioni. Molto bene. Si apre la strada per una positiva competizione fra le diverse regioni". La corsa delle regioni per accaparrarsi le centrali atomiche è una bella immagine. In realtà solo una regione, il Piemonte del leghista Cota, ha dichiarato la volontà politica di ospitare gli impianti atomici.
Oggi in merito allo spot bocciato C. Testa dichiara a Il Giornale che l'obbligo di correggere il messaggio e di chiarire che chi paga è a favore del nucleare è un "rafforzamento del messaggio" e che chi ha fatto ricorso in realtà ha perso perché "la pezza è peggio del buco, per loro"
Sul sito del Forum Nucleare la notizia che da domani lo spot corretto sara visibile. Solo lì, perché la campagna da sei milioni nella TV commerciale è terminata e la rettifica non è obbligatoria.
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