Nei giorni scorsi la American Wind Energy Association (AWEA) ha diffuso i dati consuntivi del 2010, che malgrado un lieve calo sull'anno precedente vedono la produzione dell'energia eolica americana superare i 40 Gigawatt (10 GW solo in Texas). L'America ha aumentato la produzione di energia dal vento del 15% rispetto al 2009 ma è stata superata dalla Cina, che con una crescita incredibile (+62% in un anno) è oggi leader mondiale con 41.8 GW.
l'AWEA nella sua relazione di fine anno sottolinea anche come l'energia eolica sia ormai economicamente concorrenziale con le centrali a gas. Ma quanto costa davvero la produzione di energia a seconda delle fonti e delle tecnologie? La tabella qui sopra, che ingrandita si legge bene, è stata elaborata dalla EIA agenzia governativa USA per l'informazione energetica. Le cifre indicate sono definite "costi livellati" e stimano al netto dell'inflazione i costi di produzione e gestione delle centrali nel loro ciclo di vita completo, ma non comprendono gli incentivi. Lo scenario è fissato al 2016, considerato un riferimento temporale minimo per gli impianti messi in cantiere oggi. Infatti il prospetto dovrebbe indicare la tendenza economica energetica. La tabella rappresenta le medie nazionali USA, ma la relazione comprende anche una tabella con la forbice delle variazioni regionali.
Secondo i dati l'energia eolica è già molto più economica del "nuovo" nucleare e quasi alla pari del carbone, mentre il gas a ciclo combinato resta ancora assai più conveniente e il fotovoltaico molto più caro. Tutto questo, è bene ricordarlo, al netto degli incentivi. Le centrali a carbone con la cattura e lo stoccaggio del CO2 (CCS) sarebbero anche queste più costose. Oltre all'eolico anche l'energia geotermica, che non risente delle variazioni della produzione eolica e fotovoltaica, sarebbe più economica di quella atomica.
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