Nella disastrata centrale nucleare di Fukushima le criticità derivano dai reattori ma anche dal combustibile esausto. Barre di uranio che, anche perché non esiste ancora un modo per smaltirle, vengono mantenute a bagnomaria in vasche d'acqua profonde cinque metri. Vasche, appunto.
Invece le cronache italiane parlano invariabilmente di "piscine".
In inglese il termine pool descrive qualunque invaso artificiale colmato d'acqua (oltre che i biliardi, ma questa è un'altra storia).
Così, visto che i nostri giornali si basano sulla accezione primaria del dizionario, leggiamo che le barre di uranio sono piazzate sul fondo di piscine. E ce le immaginiamo rivestite di mosaico azzurro. Magari con le corsie, i blocchi di partenza e il trampolino.
Nessun commento:
Posta un commento