Si è chiuso ieri sera a Parigi il primo e-G8, due giorni in cui si è parlato solo di web e del suo impatto globale in termini sociali, economici, culturali.
Dovrebbe essere un tema in testa all'agenda politica di ogni governo. Invece per l'Italia c'era solo un certo Gianluigi Benedetti, consigliere diplomatico del ministro Brunetta.
Quando presidenta Marcegaglia si lamenta per la scarsa crescita dell'Italia, come ha fatto stamane nel discorso all'assemblea di Confindustria, dovrebbe notare quante volte il governo di Berlù snobba e/o diserta i tavoli più importanti e le opportunità dell'innovazione.
"Dov'era il ministro Romani?" si chiede nel suo blog su Wired Guido Scorza. "Possibile che nessun altro dei tanti onorevoli e membri dell’esecutivo
che negli ultimi anni hanno, a più riprese, deciso di occuparsi di
questioni della Rete abbia ritenuto opportuno partecipare al meeting?". I tre relatori italiani inseriti nel programma, De Benedetti, Bernabé e Ascani, sono tre imprenditori.
Qualcuno fa notare che solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile immaginare un forum mondiale aperto da Nicholas Sarkozy e chiuso da un 27enne imprenditore chiamato Mark Zuckemberg. Nei paesi sviluppati internet vale ormai il 3.4% del PIL e rappresenta un quarto della crescita.
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