Domani si vota per i referendum, e tutto il centro sinistra spinge per andare ai seggi. Ma proprio tutto, da Casini a Turigliatto.
In questo nostro strano paese si vota talmente spesso che è difficile ricordarsi esiti elettorali anche recenti, ma due anni fa eravamo stati chiamati a votare per tre referendum sulla legge elettorale. Due dei quesiti riguardavano l'attribuzione del premio di maggioranza, rispettivamente alla Camera e al Senato. Il terzo voleva eliminare la vergogna delle candidature multiple in più collegi.
Anche due anni fa, come oggi, il governo non volle accorpare i referendum con le elezioni europee e amministrative del 7 giugno 2009, ma concesse bonariamente di farli coincidere con i ballottaggi delle amministrative, il 21 giugno. Quest'anno neppure questo.
La cosa interessante è che nei referendum del 2009 tutta la sinistra DOC fece campagna per l'astensione. Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra e Libertà, Sinistra critica, Micromega e Libertà e Giustizia compatti invitavano a non andare ai seggi.
Lo ricorda oggi Francesco Costa su Il Post, e secondo me fa bene. Nel 2009, come oggi, il PD invitava ad andare a votare, e votare SI. Anche Di Pietro spingeva correttamente per il voto, ma per il NO.
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