Un controllo su alcuni bovini provienienti da una fattoria di Minami Soma, all'esterno della zona di evacuazione della centrale di Fukushima, ha indicato valori allarmanti. Sono stati registrati fino a 4320 becquerel/kg di cesio contro un limite ammesso di 500. Quasi nove volte più della tolleranza massima consensita.
Tracciare la carne non è semplice. Le mucche contaminate sono sei e una tonnellata e mezzo di carne è stata spedita ad almeno 11 prefetture. In otto di queste è stata venduta, per un totale di circa 440 Kg. La carne ancora invenduta è stata ovviamente ritirata.
La pregiata carne giapponese è anche esportata e la leggerezza con cui le autorità giapponesi stanno afrontando la questione del cibo contaminato non piace all'estero. Gli USA hanno già protestato formalmente. La carne radioattiva è stata individuata per un controllo casuale effetttuato in un mattatoio di Tokyo. Le autorità giapponesi minimizzano, insistendo sul fatto che un consumo occasionale della carne contaminata, malgrado i livelli alti di cesio, non rappresenta un serio pericolo per la salute.
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