Con disinvoltura il governo cancella i due comma dell'art. 35 che riguardavano il taglio agli incentivi per le energie rinnovabili, che nel testo finale della manovra finanziaria spariscono. Come non detto.
La cosa fa piacere, ovvio. Ma dimostra ancora una volta l'incapacità e la sciatteria di questo governo, dove ministri si vedono pagare casa "a loro insaputa" e altri ministri scoprono che provvedimenti che li riguardano direttamente sono stati presi "a loro insaputa".
Non c'è una strategia, non c'è un filo logico e neppure una scaletta da seguire. Ognuno fa come gli pare, sembra la vecchia parodia di Corrado Guzzanti della Casa delle Libertà. Così gli articoli di legge compaiono e spariscono, in un gioco perverso e surreale che distrugge la credibilità politica del paese, impedisce la programmazione degli investimenti privati, ridicolizza i nostri governanti.
Lo stesso vale per la norma paludata che rimanda i risarcimenti dei processi civili. "Non ne so niente" dice il ministro degli esteri. "Non l'ho scritta io" dice l'esangue onorevole avvocato di Berlù. La Lega esprime "profondo malumore" e il ministro capoclasse Tremonti annulla la conferenza stampa in cui avrebbe dovuto presentare la manovra "causa maltempo".
Che vergogna, che tristezza. Stanno rendendo questo paese ridicolo e impresentabile.
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