"Sulla politica energetica il governo ha posto mano e presenteremo entro il 15 settembre una
prima bozza della nuova strategia energetica nazionale, per poi
presentare il provvedimento all’Italia e all’estero entro la seconda
metà di novembre." aveva annunciato il 4 agosto scorso il ministro allo sviluppo Romani.
Il 15 settembre è passato e nessuna strategia energetica è stata presentata. Tantomeno il governo ha comunicato i motivi della mancata presentazione. Avere disatteso un impegno così importante, e annunciato con grandi fanfare, è già un pesante segnale di incapacità. Che la mancata presentazione della strategia energetica nazionale coincida con l'approvazione della "manovra marrone", come ho battezzato il pacchetto economico del governo, è doppiamente grave.
La situazione diventa ancora più surreale quando il ministro Romani, nello stesso giorno in cui avrebbe dovuto presentare il piano energetico nazionale, si lancia in un altro annuncio. Questa volta fa sapere che il governo lavora ad un decreto legge per stimolare la crescita "da varare in tempi brevi" (ah, magari la crescita potesse essere realizzata con un decreto). Gli interventi ipotizzati nel decreto comprendono stimoli alle infrastrutture ed edilizia, migliore utilizzo dei fondi
europei, riduzione del cuneo fiscale, incentivi per favorire gli
investimenti di nuove imprese al Sud, liberalizzazioni e semplificazioni
della burocrazia. Nessun accenno alla questione energetica.
Mentre Romani annuncia, la ministra invisibile dell'ambiente è a Washington per partecipare al Major Economies Forum su energia e clima, in preparazione della COP 17 di Durban. Speriamo impari qualcosa.
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