mercoledì 26 ottobre 2011
Dall'epistola di Berlù ai Belgi
Tale piano d’azione sarà definito entro il 15 novembre 2011.
La creazione delle condizioni strutturali per la crescita dell’intero Paese passa inevitabilmente per la revisione delle politiche di:
a. promozione e valorizzazione del capitale umano;
b. efficientamento del mercato del lavoro;
c. apertura dei mercati in chiave concorrenziale;
d. sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione;
e. semplificazione normativa e amministrativa;
f. modernizzazione della pubblica amministrazione;
g. efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia;
h. accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia;
i. riforma dell’architettura costituzionale dello Stato.
C'è qualcosa di concreto? Si intravedono prospettive di rilancio e di ripresa? Il testo integrale dell'epistola di Berlù ai Belgi è qui.
Di certo nei nove punti elencati spicca l'assenza totale di riferimenti alla politica energetica e alla green economy, pilastri delle politiche di rilancio dell'economia in Gran Bretagna, Germania e Francia.
Il governo italiano invece punta sul "l'efficientamento della giustizia", noto volano di sviluppo economico, come la "riforma dell'architettura costituzionale dello Stato". Senza contare il misterioso "promozione e valorizzazione del capitale umano", che è addirittura il primo punto della lista.
Le grandi potenze scelgono la green economy, noi subiamo la modestia di un governo marrone.
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