Il grande atrio del palazzo delle Nazioni Unite di New York ospita fino all'11 gennaio 2012 la mostra Design with the other 90%: Cities. Il titolo è abbastanza infelice, ma l'esibizione è interessante. Si parte dal concetto che la progettazione, in questo caso la pianificazione urbana, si mette in pratica sul 10% delle città della terra. Le altre crescono senza regole e lo fanno molto più velocemente di quelle del vecchio mondo, dove ci sono i piani regolatori.
La mostra si occupa di questa pratica urbana senza teoria e illustra sessanta buoni esempi, che dimostrano che anche nelle baraccopoli (o negli informal settlements, come li definisce l'ONU) c'è una città che pulsa, con una vita sociale e un senso di comunità anche maggiore che nelle ordinate e algide periferie dell'occidente.
"Costruire una casa è semplice, costruire una comunità è molto più difficile" spiega la curatrice della mostra Cynthia E. Smith. E in queste comunità "informali" le basi della socialità si raggiungono attraverso l'autoapprendimento. "E' la gente povera che si inventa e mette in pratica i sitemi più efficaci per risolvere i problemi della povertà, degli alloggi e dei servizi di base" dice un attivista nel catalogo della mostra.
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