giovedì 8 dicembre 2011

Come vanno i negoziati a Durban?

A Durban la situazione dei negoziati è molto, molto confusa. Le riunioni si succedono a ritmo serrato, molte consultazioni informali, incontri bilaterali. Certe questioni possono essere risolte anche con due parole scambiate davanti ad un caffé. La presidenza sudafricana continua a tessere la sua rete di consultazioni Indaba, ma non è chiaro come e quando queste convergeranno con i negoziati ufficiali. Il gruppo di lavoro AWG-LCA, dove si parla di obiettivi di riduzione delle emissioni e di misure condivise, è in alto mare. La bozza di testo è ancora ridondante, le parentesi quadre abbondano e in teoria tutto dovrebbe essere pronto per domani, quando questo gruppo e quello dedicato al protocollo di Kyoto dovrebbero portare il testo finale dei loro documenti all'approvazione della plenaria.
Tutti danno per scontato un prolungamento dei lavori a sabato, che del resto da anni è routine. Politicamente ci sono segnali interessanti. Ieri la Cina ha organizzato un evento a cui hanno partecipato il ministro inglese Chris Huhne e il nostro Corrado Clini. I due ministri europei hanno cercato di portare i Cinesi verso le posizioni dell'Unione Europea, criticando la posizione attendista e affatto costruttiva degli Stati Uniti.
Sul fronte più estremista la Bolivia, che lo scorso anno fu l'unico paese a non approvare gli accordi di Cancun, ha proposto "un sistema penale" per i paesi che non hanno mantenuto gli impegni presi nel protocollo di Kyoto. A posto.

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