lunedì 23 gennaio 2012

Elogio della foto ricordo al Giglio

La stampa nazionale sembra indignarsi per il "turismo dell'orrore", ovvero per i curiosi che hanno scelto di prendere un traghetto, andare all'isola del Giglio e vedere con i propri occhi la balena spiaggiata, la Costa Concordia.
Secondo me chi è andato al Giglio ha usato bene il suo tempo e ogni tipo di giudizio morale è fuori luogo.
L'immagine della nave gigantesca coricata a ridosso degli scogli è certamente unica e - speriamo - irripetibile. E i grandi eventi, tragedie comprese, fanno presa sull'immaginario collettivo. Praticamente chiunque è stato a New York negli ultimi dieci anni ha visitato Ground Zero, dove una volta c'erano le torri gemelle e dove morirono migliaia di persone, non qualche diecina come al Giglio. E la Costa Concordia è certamente più spettacolare del buco di Ground Zero. Potremmo anche tornare indietro di un paio di millenni e parlare di Pompei, dove il "turismo dell'orrore" non disdegna i calchi dei cadaveri sepolti dalla cenere del Vesuvio.
Il naufragio della Costa Concordia è un evento epocale e chi ha abbastanza voglia e tempo di andarlo a vedere dal vero ne ha tutto il diritto, alla faccia dei soloni.

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