La Polonia ha posto il veto alla proposta della UE di ridurre le emissioni di CO2 dell'80% entro il 2050. L'opposizione polacca è stata presentata venerdì scorso al consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Unione. "La buona notizia è che gli altri 26 paesi sono d'accordo" ha detto la commissaria Hedegaard, ma è chiaro che la posizione di Varsavia mette in difficoltà la Commissione e la presidenza di turno della Danimarca.
La Polonia utilizza centrali a carbone per produrre il 90% della propria energia e impiega circa 180.000 persone nella filiera carbonifera. Nel giugno 2011 il veto polacco aveva bloccato un'altra risoluzione europea sulla riduzione delle emissioni. In quel caso si trattava della proposta di elevare al 25% l'obiettivo 2020.
Il ministro dell'ambiente polacco Marcin Korolec ha definito "molto prematura" una decisione in merito, rimandando la questione all'esito dei negoziati globali.
La riduzione dell'80% entro il 2050 fa parte di un programma europeo che, partendo dal 20% al 2020, prevede il 40% al 2030 e il 60% entro il 2040.
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