Ahmed Ben Bella, primo presidente dell'Algeria indipendente, è morto ad Algeri mercoledì scorso a 95 anni. Figura di grande carisma, alto e di bell'aspetto, Ben Bella diventò presidente nel 1963 e rimase in carica meno di due anni, deposto nel 1965 da un colpo di stato organizzato dal suo ex alleato colonnello Boumedienne. Da allora fu tenuto agli arresti per 14 anni in una villa isolata di Birtouta, nei sobborghi di Algeri. boumedienne morì nel 1978 e nel 1981 Ben Bella fu graziato dal successore di Boumedienne Chadli Bendjedid che gli concesse l'esilio in Svizzera. Ritornò in Algeria negli anni '90 e contribuì a fermare la guerra civile che stava devastando il paese. Nel 2010 era presente ai primi giorni di protesta della Primavera Araba.
Prima di diventare presidente Ben Bella aveva combattuto con l'esercito francese nella seconda guerra mondiale e poi guidato il movimento indipendentista algerino, vivendo alcuni episodi romanzeschi. Nel 1949 fu imprigionato per una rapina ad un ufficio postale ma riuscì ad evadere nel 1952 grazie a una lima nascosta in un filone di pane. Si rifugiò al Cairo, da dove guidava la rivolta. Nel 1956 rifiutò un pacco portato al suo hotel da un tassista. La bomba scoppiò poco dopo nel taxi, uccidendo il guidatore. Lo stesso annò subì un attentato a Tripoli e fu ferito nella sua camera d'albergo da un sicario francese. Poco dopo fu arrestato dai Francesi, che lo tennero cinque anni e mezzo in prigione. In quel periodo Ben Bella completò la sua istruzione e si avvicino alle teorie del socialismo, che cercò di mettere in pratica durante la sua breve presidenza.
Anche se non nascondeva la sua posizione critica nei confronti dei fondamentalisti islamici Ben Bella era un musulmano fervente. "Sono prima di tutto un musulmano, poi un arabo e poi un algerino" diceva.
L'Algeria ha dichiarato otto giorni di lutto nazionale e i funerali di stato si sono svolti venerdì.
Prima di diventare presidente Ben Bella aveva combattuto con l'esercito francese nella seconda guerra mondiale e poi guidato il movimento indipendentista algerino, vivendo alcuni episodi romanzeschi. Nel 1949 fu imprigionato per una rapina ad un ufficio postale ma riuscì ad evadere nel 1952 grazie a una lima nascosta in un filone di pane. Si rifugiò al Cairo, da dove guidava la rivolta. Nel 1956 rifiutò un pacco portato al suo hotel da un tassista. La bomba scoppiò poco dopo nel taxi, uccidendo il guidatore. Lo stesso annò subì un attentato a Tripoli e fu ferito nella sua camera d'albergo da un sicario francese. Poco dopo fu arrestato dai Francesi, che lo tennero cinque anni e mezzo in prigione. In quel periodo Ben Bella completò la sua istruzione e si avvicino alle teorie del socialismo, che cercò di mettere in pratica durante la sua breve presidenza.
Anche se non nascondeva la sua posizione critica nei confronti dei fondamentalisti islamici Ben Bella era un musulmano fervente. "Sono prima di tutto un musulmano, poi un arabo e poi un algerino" diceva.
L'Algeria ha dichiarato otto giorni di lutto nazionale e i funerali di stato si sono svolti venerdì.
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