La mezzanotte è passata da poco e i cosiddetti "dati aggregati" sembrano dimostrare che nei comuni maggiori le liste Grilliste sono il secondo partito dopo il PD. Da Vespa l'ottimo Gasparri ha appena detto che la somma dei voti di partito con le liste civiche amiche porterebbe il PD al 27% e il PdL al 24%. Sarà. I dati del Movimento 5 Stelle però non sono discutibili, visto che si è presentato ovunque in perfetta solitudine. E dicono 19.5 a Parma, 14 a Genova, 9.3 a Verona. Dalle mie parti 17.8 a Jesi, 15 a Fabriano, 12 a Civitanova, 13.2 a Tolentino.
Essere il secondo partito è certamente un grande successo, ma non è un pranzo di gala. Occorre, come dicono i politici navigati, strutturarsi. Nel pomeriggio di ieri ho sentito dichiarazioni struggenti di alcuni Grillisti, tipo il genovese Putti che proclamava la necessità di coinvolgere nei processi decisionali i "portatori di interessi". Essendo uno dei fondatori di Agenda 21 Italia credo di conoscere bene il problema della condivisione dei processi decisionali. Vedremo come farà Putti a convincere i suoi colleghi consiglieri comunali (anche a 5 stelle) che i portatori di interessi hanno diritto di interloquire le decisioni degli eletti.
Insomma, per Grillo e i Grillisti questa è senza dubbio una grande vittoria, chapeau. Adesso però è arrivato il momento di occuparsi del triste lavoro quotidiano delle amministrazioni locali. Bisogna rovistare nele pieghe del bilancio per trovare quei diecimila euro con cui rifare il tetto della palestra. Occorre decidere le aliquote dell'IMU, stabilire le tariffe degli asili nido e dei biglietti del bus che non mandino in bancarotta i comuni, valutare i contributi per le associazioni di volontariato. Tutto molto meno adrenalinico ed eccitante di un comizio-spettacolo di Beppe, ma terribilmente necessario ed urgente.
Vediamo come ve la cavate, cari Grillisti. Perché "Grillini" non vale, è un nome già registrato dalla Barilla per dei biscotti del Mulino Bianco.
Essere il secondo partito è certamente un grande successo, ma non è un pranzo di gala. Occorre, come dicono i politici navigati, strutturarsi. Nel pomeriggio di ieri ho sentito dichiarazioni struggenti di alcuni Grillisti, tipo il genovese Putti che proclamava la necessità di coinvolgere nei processi decisionali i "portatori di interessi". Essendo uno dei fondatori di Agenda 21 Italia credo di conoscere bene il problema della condivisione dei processi decisionali. Vedremo come farà Putti a convincere i suoi colleghi consiglieri comunali (anche a 5 stelle) che i portatori di interessi hanno diritto di interloquire le decisioni degli eletti.
Insomma, per Grillo e i Grillisti questa è senza dubbio una grande vittoria, chapeau. Adesso però è arrivato il momento di occuparsi del triste lavoro quotidiano delle amministrazioni locali. Bisogna rovistare nele pieghe del bilancio per trovare quei diecimila euro con cui rifare il tetto della palestra. Occorre decidere le aliquote dell'IMU, stabilire le tariffe degli asili nido e dei biglietti del bus che non mandino in bancarotta i comuni, valutare i contributi per le associazioni di volontariato. Tutto molto meno adrenalinico ed eccitante di un comizio-spettacolo di Beppe, ma terribilmente necessario ed urgente.
Vediamo come ve la cavate, cari Grillisti. Perché "Grillini" non vale, è un nome già registrato dalla Barilla per dei biscotti del Mulino Bianco.
Non mi sembra che finora tutti gli altri alla prova di governo di comuni, province, regioni e paese abbiano brillato. Sbaglio, o abbiamo il secondo debito pubblico del mondo? E il 99% dei nostri enti locali è fortemente indebitato...
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