sabato 8 settembre 2012

La Zelig del PD

Se io fossi Pierluigi Bersani non avrei paura di Matteo Renzi o di altri emergenti del PD. Avrei paura di Debora Serracchiani, l'unica veramente capace di qualunque cosa.
"Prezzemolina" Serracchiani nella sua fulminante carriera politica ha fatto di tutto. E il contrario di tutto. Dopo il famoso discorso di "critica costruttiva", che convinse l'establishment del partito a garantirle un seggio a Bruxelles (senza rinunciare alla segreteria regionale del partito in Friuli) Serracchiani è salita sul palco in varie occasioni con praticamente tutti i notabili del PD, Ma Prezzemolina non si è negata neppure agli innovatori del partito, anzi. Il 21 giugno del 2011 era a Bologna all'Arena del Sole con Sandro Gozi. Quattro mesi dopo era di nuovo a Bologna, ma stavolta assieme a Pippo Civati.
Il capolavoro di Serracchiani sono stati i rapporti con Matteo Renzi. Il 23 giugno scorso, due mesi e mezzo fa, Debora era sul palco del Big Bang a Firenze. Nell' occasione le agenzie riportano Prezzemolina dire frasi storiche tipo "C'è bisogno di una nuova classe politica" oppure "Serve il coraggio e l'esperienza di tutti e dobbiamo tirarle fuori dai territori" o anche ''Scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie tra i giovani''. Sembra davvero sincera e Matteo, giustamente, la abbraccia.
Le notizie recenti vedono Serracchiani ufficialmente in corsa per la presidenza della Regione Friuli. Senza primarie perché è "candidata unica", come dice lei. Si dimette da eurodeputato o da segretario regionale? Macché. Nel frattempo però ha già liquidato RC, colpevole di "valutare la possibilità di presentare un nome alternativo"
Ma torniamo a Renzi, perché di lui si è occupata Prezzemolina negli ultimi giorni. Il 4 settembre, intervistata da Klaus Davi,dice che "D’Alema è meglio che non dia consigli a Renzi" e che "Renzi ha il merito di aver posto dall’inizio, prima delle primarie, il problema del ricambio generazionale, dell’affidamento e delle responsabilità a nuove generazioni." Quindi Serracchiani è ancora dalla parte di Matteo? Neanche per sogno. Passano tre giorni e Debora, al limite della dissociazione, dichiara che Renzi "dovrebbe restare a fare il sindaco di Firenze" e che "Se fossi in lui mi sarei presa un po' più di tempo perchè i fiorentini vogliono un sindaco che magari resti a lungo. Se non bastasse aggiunge che spera che le primarie "non si facciano" e che "se si fanno potrei non andare nemmeno a votare. I problemi del Paese sono altri, è uno spreco di energie, un leader del Pd lo abbiamo: sarebbe come scegliere le tendine mentre il Palazzo sta crollando".
Per confondersi e confonderci ulteriormente oggi Zelig Prezzemolina Serracchiani ha partecipato con Sandro Gozi, Nico Stumpo e Maurizio Martina ad un dibattito alla festa nazionale del Pd dal titolo "Primarie come strumento di partecipazione".
Se io fossi Bersani (non Renzi, ho detto Bersani) di un soggetto così mi preoccuperei davvero molto.


1 commento:

  1. la serracchiani insieme con renzi è la prova vivente che il ricambio cè stato

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