Pierluigi
Bersani sarà nella mia città venerdì 16 novembre. Farà un comizio in
piazza alle 10:30. Un comizio in piazza. Di mattina. In un giorno di
novembre, nel 2012. E magari piove pure. Chi può essere in piazza a
mezza mattina di un giorno feriale? Solo i pensionati e chi vive di
politica.
Il candidato Bersani, per coinvolgere la gente di un capoluogo di regione, magari un tardo pomeriggio e un luogo capiente al coperto se li poteva anche riservare. Per esempio stasera alle 18 è a Pescara, in un cinema. Invece il comizio in piazza sarà un rito stanco, un obbligo. La solita prima fila di parlamentari, segretari, sindaci, assessori e consiglieri. Il solito servizio al TG Regionale. Le solite foto con i notabili locali del partito. Il solito tam tam di telefonate agli attivisti perché la piazza deve sembrare piena, anche perché da Renzi c'erano quasi mille persone. I soliti militanti generosi che portano le bandiere e le distribuiscono. I soliti manifesti attaccati sul palco con il nastro adesivo da pacchi marrone.
Alle dieci e mezzo di mattina di un venerdì la gente lavora, gli studenti sono a scuola o all'università. Al comizio in piazza del candidato Bersani ci saranno solo i militanti. La gente normale, quelli di cui dovresti conquistare la fiducia e il voto, sarà altrove, indaffarata con le solite faccende di ogni giorno.
La "manifestazione" (perché l'unica verà novità è che non si chiama più "comizio") sarà una cosa fatta per abitudine. Per tradizione. Per inerzia. Perché si è sempre fatto così, fino dalla metà del secolo scorso. Poi ci si lamenta se la gente non va a votare. E se ha voglia di qualcosa di nuovo.
Il candidato Bersani, per coinvolgere la gente di un capoluogo di regione, magari un tardo pomeriggio e un luogo capiente al coperto se li poteva anche riservare. Per esempio stasera alle 18 è a Pescara, in un cinema. Invece il comizio in piazza sarà un rito stanco, un obbligo. La solita prima fila di parlamentari, segretari, sindaci, assessori e consiglieri. Il solito servizio al TG Regionale. Le solite foto con i notabili locali del partito. Il solito tam tam di telefonate agli attivisti perché la piazza deve sembrare piena, anche perché da Renzi c'erano quasi mille persone. I soliti militanti generosi che portano le bandiere e le distribuiscono. I soliti manifesti attaccati sul palco con il nastro adesivo da pacchi marrone.
Alle dieci e mezzo di mattina di un venerdì la gente lavora, gli studenti sono a scuola o all'università. Al comizio in piazza del candidato Bersani ci saranno solo i militanti. La gente normale, quelli di cui dovresti conquistare la fiducia e il voto, sarà altrove, indaffarata con le solite faccende di ogni giorno.
La "manifestazione" (perché l'unica verà novità è che non si chiama più "comizio") sarà una cosa fatta per abitudine. Per tradizione. Per inerzia. Perché si è sempre fatto così, fino dalla metà del secolo scorso. Poi ci si lamenta se la gente non va a votare. E se ha voglia di qualcosa di nuovo.
E aspetta almeno che venga.... addirittura la critica anticipata.... sembra ejaculatio praecox
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