Pippo Civati si candida ufficialmente alla segreteria del PD. Lo fa con un post pubblicato sul suo blog un paio di ore fa, precisamente alle 8 e 12. La scorsa domenica aveva annunciato una decisione per oggi. L'involuzione della situazione politica in Lombardia, dove alcuni fenomeni stanno lavorando per perdere elezioni quasi già vinte, deve avergli tolto ogni dubbio.
Candidarsi un anno prima potrebbe essere una scelta avventata (il rinnovo del vertice del partito è previsto per l'autunno 2013). Tantopiù se prima sono in calendario le primarie nazionali di cdx e csx, le elezioni regionali in Lombardia (dove Pippo è consigliere) e le politiche di primavera. Insomma sarà difficile che si parli molto del nuovo segretario del PD prima di maggio. Al contrario annunciare la candidatura con grande anticipo metterà di fronte al fatto compiuto molti dei potenziali concorrenti, costringendoli a rivedere le loro tattiche. E penso in particolare alla nuova generazione dei Renzi, Gozi, Serracchiani, i Mille, ecc.
Pippo è una mente molto brillante, che applica alla politica strumenti ed analisi lontane dalla liturgia dei leader del secolo scorso. Partendo dalla sua Brianza negli ultimi anni aveva costruito una rete di sostenitori radicata in varie zone del paese. Simpatizzanti forse non molto numerosi, ma certamente fidelizzati. Al di fuori di queste cerchie però l'establishment del PD ha conservato molta freddezza nei suoi confronti. Per puntare ad un risultato di rilievo Civati dovrà necessariamente uscire dalla spirale autorefenziale dei "mi piace" su facebook, che fanno crescere l'autostima ma non le percentuali. Dovrà convincere "le masse", i milioni che votano alle primarie del PD.
Credo che Civati abbia molti rimpianti sul non essere in campo nelle primarie per la scelta del Premier. A farlo desistere, oltre alla presenza ingombrante del suo ex sodale Matteo Renzi, sono arrivati la candidatura di Laura Puppato e il tentativo di Sandro Gozi. Nel frattempo si svolgeva anche l'ultimo atto della commedia lombarda, che portava a progetti politici ai quali, nella fase pre-Anbrosoli, Pippo aveva certamente pensato di partecipare come protagonista.
Adesso tutto sembra più difficile, anche perché molte delle teste migliori di Prossima Italia si sono schierate apertamente per Matteo Renzi, che sostengono con passione. Cosà accadrà dopo le primarie, qualunque sia l'esito? Pippo riuscirà a ricompattare il suo gruppo oppure dovra ripartire con i fedelissimi rimasti e cercare nuovi consensi? Nel frattempo si ricandiderà in Lombardia o vorrà cercare un seggio a Roma? La corsa è lunga e c'è il rischio di arrivare spompati. Comunque sia in bocca al lupo.
Candidarsi un anno prima potrebbe essere una scelta avventata (il rinnovo del vertice del partito è previsto per l'autunno 2013). Tantopiù se prima sono in calendario le primarie nazionali di cdx e csx, le elezioni regionali in Lombardia (dove Pippo è consigliere) e le politiche di primavera. Insomma sarà difficile che si parli molto del nuovo segretario del PD prima di maggio. Al contrario annunciare la candidatura con grande anticipo metterà di fronte al fatto compiuto molti dei potenziali concorrenti, costringendoli a rivedere le loro tattiche. E penso in particolare alla nuova generazione dei Renzi, Gozi, Serracchiani, i Mille, ecc.
Pippo è una mente molto brillante, che applica alla politica strumenti ed analisi lontane dalla liturgia dei leader del secolo scorso. Partendo dalla sua Brianza negli ultimi anni aveva costruito una rete di sostenitori radicata in varie zone del paese. Simpatizzanti forse non molto numerosi, ma certamente fidelizzati. Al di fuori di queste cerchie però l'establishment del PD ha conservato molta freddezza nei suoi confronti. Per puntare ad un risultato di rilievo Civati dovrà necessariamente uscire dalla spirale autorefenziale dei "mi piace" su facebook, che fanno crescere l'autostima ma non le percentuali. Dovrà convincere "le masse", i milioni che votano alle primarie del PD.
Credo che Civati abbia molti rimpianti sul non essere in campo nelle primarie per la scelta del Premier. A farlo desistere, oltre alla presenza ingombrante del suo ex sodale Matteo Renzi, sono arrivati la candidatura di Laura Puppato e il tentativo di Sandro Gozi. Nel frattempo si svolgeva anche l'ultimo atto della commedia lombarda, che portava a progetti politici ai quali, nella fase pre-Anbrosoli, Pippo aveva certamente pensato di partecipare come protagonista.
Adesso tutto sembra più difficile, anche perché molte delle teste migliori di Prossima Italia si sono schierate apertamente per Matteo Renzi, che sostengono con passione. Cosà accadrà dopo le primarie, qualunque sia l'esito? Pippo riuscirà a ricompattare il suo gruppo oppure dovra ripartire con i fedelissimi rimasti e cercare nuovi consensi? Nel frattempo si ricandiderà in Lombardia o vorrà cercare un seggio a Roma? La corsa è lunga e c'è il rischio di arrivare spompati. Comunque sia in bocca al lupo.
Nessun commento:
Posta un commento