Ascolto questo nuovo pezzo di Vasco. Varie volte. Mi sembra davvero modesto. Musicalmente quadratissimo e banale, con un giro di chitarra da manuale anni '60. La produzione è minima, garage style, con qualche effetto sonoro da protoelettronica. I versi, tipo sono l'uomo di questa sera, sono l'uomo di primavera, non credo resteranno nell'antologia di Vasco. La musica è di Gaetano Curreri e Andrea Fornili degli Stadio, il testo lo ha scritto chi canta.
D'accordo, lui è stato male, ho capito. Avrà l'incubo della vecchiaia, dovrà dimostrare qualcosa. Adesso quindi il pezzo fatalista e forzosamente giocoso ci sta, almeno sotto il profilo psicologico. Qualche recensione la definisce una canzone "ironica". In realtà, se la sentissimo a Demo, ci farebbe cambiare canale.
Prova a dirlo però. Anche se sei uno a cui Vasco piace. Sul web leggo commenti pesantissimi verso i pochi che osano obiettare qualcosa. Del resto, quando hai tre milioni di "mi piace" su facebook difficile dire che sbagli. Io ci provo.
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