venerdì 15 febbraio 2013

Il nuovo che arretra

Quaranta minuti fa il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, l'orgoglio dei grillisti, ha postato su facebook quello che vedete qui sopra. Io ho commentato quello che vedete qui sotto.

7 commenti:

  1. E' la democrazia diretta, bellezza!

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  2. Gentile signor D'Alessio. Abbiamo capito che il moVimento non le sta simpatico perchè lei è del PD. Questo non la autorizza a commentare una richiesta di informazioni fatta su un social network insinuando che si voglia compiere un'illecito. Buone cose

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  3. Signor Giopx, io sono stato assessore di un comune capoluogo di regione e leggere quello che scrive il sindaco Pizzarotti offre una perfetta immagine di un dilettante allo sbaraglio. Aggiungo che io non ho insinuato nulla, solo commentato.
    PS Diffido profondamente di chiunque parli in prima persona plurale.

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  4. "per le commesse pubbliche esistono delle regole" scusi sa, ma lascia intendere che si è intravisto volontà di violarle. Per quanto riguarda i dilettanti, beh ... abbiamo sotto gli occhi il risultato dei professionisti. In ogni caso continuo a stimarla perchè conosco alcune cose che ha fatto. Saluti.
    Giovanni Borga

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  5. ... aggiungo, lavorando all'interno dell'incubatore di impresa di un parco tecnologico, non le dico cosa non si lavora su facebook e altri social ... altro che firmare contratti.

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  6. Certo, D'Alessio ha ragione, per le commesse pubbliche esistono gli appalti. Ma le indagini per conoscere l'esistenza o meno di ditte che producono i beni richiesti, anche nell'eventualità che possano essere acquistati in esclusiva, può essere fatta in maniera assolutamente libera, anche utilizzano i social network. Inoltre esiste la possibilità di "invitare" le ditte produttrici alla gara d'appalto che, ovviamente dovrà essere resa pubblica al fine di tutelare l'interesse di eventuali ditte non invitate. A mio parere, ciò che ha fatto Pizzarotti non può configurarsi come un'elusione delle regole assolutamente rigide e meritevoli di rispetto. Il privato è un'altra cosa.

    Vincenzo Giuliano

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