Paolo Soleri, architetto visionario torinese da lungo tempo trasferitosi negli Stati Uniti, è morto martedì scorso 9 aprile a 93 anni. Poco noto in Italia al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori, Soleri aveva acquisito buona fama in America. La grande stampa USA gli ha dedicato lunghi necrologi, a partire dal New York Times. Sul Los Angeles Times c'è anche una interessante photogallery.
Soleri fino dagli anni '50 teorizzava la arcologia, ovvero la fusione tra ecologia e architettura. Il suo nome è rimasto legato al progetto di Arcosanti, una città utopica costruita nel deserto dell'Arizona. La costruzione di Arcosanti ebbe inizio nel 1970 ed è proseguita per decenni grazie all'apporto di settemila volontari, tra i quali molti studenti di architettura o giovani architetti. Negli anni '70 ad Arcosanti si andava per turni di cinque settimane, e si pagava pure. Ma dopo una prima accelerazione Arcosanti non è più cresciuta molto, restando lontana dalle dimensioni progettate, che prevedevano una comunità di cinquemila residenti.
Feci anche io il mio pellegrinaggio ad Arcosanti, quando ancora ero uno studente. Il complesso è nel mezzo del nulla, nel deserto di Cordes Junction 120 km a nord della capitale dell'Arizona Phoenix. Era un luogo abbastanza evocativo, ma francamente non un modello replicabile altrove.
Qualcuno ha definito Soleri una sorta di Obi-Wan Kenobi del deserto, un uomo che parlava per sentenze e con un indubbio carisma. Il suo lavoro è stato comunque un esempio stimolante per chi si opponeva al modernismo del secondo novecento, anche se le tecniche di costruzione di Arcosanti restano legate alla tradizione del cemento armato. Non a caso Soleri era andato in America per fare apprendistato nello studio di Frank Lloyd Wright.
Oggi Arcosanti resta una meta per aficionados, ma il tempo passato ha logorato le vecchie strutture (ah, quanto mostra i segni del tempo il cemento...). Di nuovo non c'è granché. Sono ancora in vendita le belle campane di bronzo disegnate da Soleri, che nei decenni sono state una grande fonte di sostentamento per il progetto e la comunità.
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