Passata l'euforia per il trionfo del centrosinistra alle elezioni amministrative, i nuovi sindaci sono alle prese con la nomina delle giunte comunali. Operazione sempre complessa, sintesi estrema tra tecnica e politica, tra competenze e quote. Non si tratta solo di nominare gli assessori, ma di assegnare loro le deleghe.
Io propongo una delega alla sciatteria. La raccomando a tutti i sindaci, ma particolarmente a quelli a me più vicini, agli amici: Ignazio Marino sindaco di Roma e Valeria Mancinelli sindaco di Ancona, la mia città. Non sono solo amici, ma due persone super perbene, attente e sensibili.
Rudolph Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001, introdusse nella pubblica amministrazione la Teoria della finestra rotta, elaborata da due sociologi americani negli anni '80. Se non si rimpiazza un vetro rotto, presto anche quello accanto sarà frantumato, dice la teoria. E così via. Dietrò alla fredda analisi ci sono i concetti di presidio, di coesione sociale, di bene comune, di inclusività. Principi basilari per la comunità urbana.
Nelle città italiane siamo da un pezzo oltre questa elaborazione. Siamo alla Città sciatta, dove tutto o quasi è permesso, salvo sia un reato grave (reati penali lievi sono purtroppo tollerati). Le nostre città fanno schifo, seguendo un percorso di degrado lento ma irrefrenabile. E i cittadini generalmente non si ribellano, ma reagiscono aumentando la tolleranza al disgusto e al fastidio. Si crea una sorta di fatalismo collettivo in cui la sciatteria dominante sembra inevitabile. Qualcosa con cui rassegnarsi a convivere, come le zanzare tigre e le suonerie assurde dei telefonini.
La Città sciatta si riconosce da una miriade di indicatori. Cassonetti stracolmi, moto parcheggiate sui marciapiedi, foreste di pali e segnali, verde pubblico trascurato, auto in doppia e tripla fila, cartelloni abusivi, taggers impuniti, segnaletica turistica assente, parabole satellitari su ogni balcone, un mendicante/questuante ogni dieci metri, spesso aggressivo. E poi commesse che fumano davanti alle porte dei negozi, bancarelle del mercato grandi come portaerei, vasi di "arredo urbano" pieni di cicche, autobus vandalizzati, auto che non si fermano sulle strisce pedonali (ammesso che le strisce siano verniciate). Poi sì, anche le buche nelle strade, che sembrano l'unico elemento che interessa l'Italia, popolo di guidatori.
Ad Ignazio e Valeria, ma anche agli altri sindaci neoeletti che non conosco, propongo di delegare un assessore alla sciatteria. Per cercare di fermare questo altrimenti inesorabile declino urbano dell'Italia. Per ripartire dal basso, dalle piccole cose, cercando di restituire dignità e decoro alle nostre città, che potrebbero essere così belle, se solo ne avessimo cura.
Io propongo una delega alla sciatteria. La raccomando a tutti i sindaci, ma particolarmente a quelli a me più vicini, agli amici: Ignazio Marino sindaco di Roma e Valeria Mancinelli sindaco di Ancona, la mia città. Non sono solo amici, ma due persone super perbene, attente e sensibili.
Rudolph Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001, introdusse nella pubblica amministrazione la Teoria della finestra rotta, elaborata da due sociologi americani negli anni '80. Se non si rimpiazza un vetro rotto, presto anche quello accanto sarà frantumato, dice la teoria. E così via. Dietrò alla fredda analisi ci sono i concetti di presidio, di coesione sociale, di bene comune, di inclusività. Principi basilari per la comunità urbana.
Nelle città italiane siamo da un pezzo oltre questa elaborazione. Siamo alla Città sciatta, dove tutto o quasi è permesso, salvo sia un reato grave (reati penali lievi sono purtroppo tollerati). Le nostre città fanno schifo, seguendo un percorso di degrado lento ma irrefrenabile. E i cittadini generalmente non si ribellano, ma reagiscono aumentando la tolleranza al disgusto e al fastidio. Si crea una sorta di fatalismo collettivo in cui la sciatteria dominante sembra inevitabile. Qualcosa con cui rassegnarsi a convivere, come le zanzare tigre e le suonerie assurde dei telefonini.
La Città sciatta si riconosce da una miriade di indicatori. Cassonetti stracolmi, moto parcheggiate sui marciapiedi, foreste di pali e segnali, verde pubblico trascurato, auto in doppia e tripla fila, cartelloni abusivi, taggers impuniti, segnaletica turistica assente, parabole satellitari su ogni balcone, un mendicante/questuante ogni dieci metri, spesso aggressivo. E poi commesse che fumano davanti alle porte dei negozi, bancarelle del mercato grandi come portaerei, vasi di "arredo urbano" pieni di cicche, autobus vandalizzati, auto che non si fermano sulle strisce pedonali (ammesso che le strisce siano verniciate). Poi sì, anche le buche nelle strade, che sembrano l'unico elemento che interessa l'Italia, popolo di guidatori.
Ad Ignazio e Valeria, ma anche agli altri sindaci neoeletti che non conosco, propongo di delegare un assessore alla sciatteria. Per cercare di fermare questo altrimenti inesorabile declino urbano dell'Italia. Per ripartire dal basso, dalle piccole cose, cercando di restituire dignità e decoro alle nostre città, che potrebbero essere così belle, se solo ne avessimo cura.
Nessun commento:
Posta un commento