lunedì 1 luglio 2013

Elettrodomestici in detrazione al 50%, ma solo quelli da incasso. Perché?

Domani le commissioni industria e finanze del Senato dovrebbero approvare la proroga della detrazione IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie, estesa questa volta anche a mobili ed elettrodomestici acquistati in occasione della ristrutturazione. L'inclusione degli elettrodomestici è stata inclusa con un emendamento al testo originale e il loro costo dovrebbe comunque essere compreso nel tetto massimo di 96.000 Euro ammesso in detrazione. Nel testo si parla di "grandi elettrodomestici", quindi niente frullatori e tostapane. Saranno poi ammessi in detrazione solo gli elettrodomestici in classe energetica A+, con l'eccezione dei forni che potranno essere anche solo classe A.
In un comunicato stampa il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche precisato che “le modifiche fin qui approvate prevedono l’estensione del cosiddetto ecobonus soltanto per gli elettrodomestici da incasso e non per qualsiasi tipologia”. Quindi sono ammessi in detrazione solo gli elettrodomestici da incasso. Scelta piuttosto bizzarra. I frigoriferi da incasso, ad esempio, sono generalmente molto meno efficienti di quelli stand alone, perché la ridotta circolazione dell'aria aumenta la temperatura del motore e rende più difficile la refrigerazione. Inoltre sia frigoriferi che lavatrici da incasso sono ancora una nicchia del mercato. Gli unici elettrodomestici da incasso con una buona diffusione sono forni e lavastoviglie. Ammesso che per lavastoviglie da incasso si intendano quelle sottopiano. Le cappe poi sono da incasso o no? E i piani cottura? Siamo alle solite complicazioni interpretative. Confesso che non ci capisco un incasso.

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