giovedì 15 agosto 2013

MSF lascia la Somalia

Ieri a Nairobi il presidente di Medici Senza Frontiere Unni Karunakara ha annunciato in una conferenza stampa che l'organizzazione umanitaria cesserà le sue operazioni in Somalia, dove è presente dal 1991. "La chiusura delle nostre attività è la conseguenza di gravi attacchi al nostro personale, in un contesto nel quale i gruppi armati e i capi civili sostengono,tollerano e condonano la violenza, il rapimento e l'uccisione dei lavoratori delle organizzazioni umanitarie" ha detto in conferenza stampa il presidente Karunakara, che concluderà il suo triennio alla guida di MSF il mese prossimo.
Dal 1991 in Somalia sono stati uccisi sedici membri dello staff di MSF, gli ultimi due nel 2011, ma l'organizzazione era sempre rimasta attiva nel paese arrivando ad arruolare delle guardie armate, cosa che non fa in nessun altro paese al mondo. Lo scorso mese sono state liberate due lavoratrici spagnole dopo un rapimento durato quasi due anni. Il personale di MSF in Somalia superava i 1.500 addetti, che nel 2012 hanno curato più di seicentomila persone, con 41.000 ricoveri. Tutti i centri di cura saranno chiusi: la capitale Mogadishu, i suburbi di Afgooye e Dayniile, Balad, Dinsor, Galkayo, Jilib, Jowhar, Kismayo, Marere, and Burao.

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