Giovedi scorso la Corte di Giustizia Europea ha respinto il ricorso di Inuit Tapiriit Kanatami, la più importante organizzazione di Inuit del Canada, contro la messa la bando delle importazioni di pelli di foca in Europa. Il ricorso era stato sottoscritto da altre sedici organizzazioni di commercianti di pellicce o di aziende che le utilizzano. Chi volesse approfondire trova qui il testo integrale della sentenza in italiano.
La decisione europea di bloccare le importazioni di pellicce di foca risale a quattro anni fa, ma il regolamento attuativo 1007/2009 entrò il vigore solo l'anno successivo. I ricorrenti si erano già rivolti invano al WTO, l'organizzazione mondiale per il commercio, lo scorso febbraio.
La decisione dell'Europa è stata molto efficace: il numero di foche abbattute è passato da 354.000 nel 2006 a 40.000 nel 2011. La riduzione del mercato ha anche fatto crollare i prezzi, rendendo la caccia molto meno redditizia: oggi una pellicia di foca vale solo nove euro contro i novanta del 2006.
La decisione europea di bloccare le importazioni di pellicce di foca risale a quattro anni fa, ma il regolamento attuativo 1007/2009 entrò il vigore solo l'anno successivo. I ricorrenti si erano già rivolti invano al WTO, l'organizzazione mondiale per il commercio, lo scorso febbraio.
La decisione dell'Europa è stata molto efficace: il numero di foche abbattute è passato da 354.000 nel 2006 a 40.000 nel 2011. La riduzione del mercato ha anche fatto crollare i prezzi, rendendo la caccia molto meno redditizia: oggi una pellicia di foca vale solo nove euro contro i novanta del 2006.
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