lunedì 18 novembre 2013

Negazionisti, fantasmi e inutili colpi di coda


Alle convenzioni PD di ieri hanno votato meno di 300mila iscritti al partito. Nel 2009 furono 466mila. Eppure alcuni candidati (Cuperlo e Civati, senza fare i nomi) avevano agitato mediaticamente lo spettro dei tesseramenti fasulli, delle mandrie di cooptati, della falsificazione. In realtà i tesseramenti last minute erano tutti o quasi originati dalle contrapposizioni nei congressi locali e dal desiderio di influire nella politica del proprio territorio. Valga l'esempio dei cento albanesi tesserati ad Asti: orrore, congresso sospeso. E gli albanesi di Asti sono andati in piazza a rivendicare il loro diritto a partecipare alla vita politica della città. Figuraccia di chi li ha additati.
Alle convenzioni per il segretario nazionale hanno partecipato molti meno iscritti che ai congressi locali, confermando che il blocco del tesseramento, attuato dopo i congressi, è stata una stupidaggine. Ma comunque hanno votato quasi 300mila persone. Il voto degli iscritti secondo tutti gli analisti sarebbe dovuto essere una prova del fuoco per Matteo Renzi, che nell'apparato del partito non è certo benvoluto. Invece Renzi vince largamente, con otto punti di vantaggio su Cuperlo. Il dato è chiaro fin dall'inizio, e si consolida mano a mano. Tra sabato e domenica scorsa, con lo svolgimento della maggior parte delle convenzioni, la forbice tra Renzi e Cuperlo si allarga: cinque, sei, sette, otto punti. Questo almeno riporta il sito di Renzi, che elenca anche i risultati circolo per circolo. Questo dicono anche gli osservatori indipendenti che conteggiano i voti. Sul sito di Cuperlo invece continuano ad apparire cifre che lo vedono in vantaggio, fino alla tarda notte di domenica.
Ancora stamattina, quando ormai tutti sapevano che Renzi era largamente avanti, i cuperlissimi insistevano con "un testa a testa". Da parte loro i civatissimi prendevano silenziosamente atto di un modesto risultato ad una sola cifra. Un profetico Pippo Civati aveva detto pochi giorni fa: "Renzi non vincerà, avremo delle sorprese".
Patrizio Mecacci, coordinatore della campagna di Cuperlo, scrive oggi alle 15:43 che "i dati forniti da Davide Zoggia sono parzialmente diversi da quelli da noi raccolti in questi giorni", senza fare ammenda dei computi lunari pubblicati fino a poche ore prima. Meloni e altri esultano facendo riferimento ai sondaggi che davano Renzi largamente vincitore, facendo finta di dimenticare che i sondaggi sono stati sempre svolti tra gli elettori delle primarie, non tra gli iscritti del PD. Stamattina in TV D'Alema ha insultato Renzi senza remore, come fosse il suo peggior avversario politico. Non ricordo abbia mai usato termini simili nei confronti di Berlusconi, per dire.
Tutto questo è allo stesso tempo molto triste e molto promettente. Qualche osservatore ha fatto notare che tra convenzioni degli iscritti e primarie aperte finora il massimo scarto non ha mai superato il tre per cento. Vediamo cosa succederà l'8 dicembre. Bisogna davvero cambiare verso.

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