lunedì 24 febbraio 2014

Il governo Renzi e l'Europa

Nel discorso che ha preceduto il voto di fiducia al Senato il premier Matteo Renzi ha parlato molto di Europa (cfr. pag. 3-4 della trascrizione). La riduzione del numero di ministeri ha portato all'accorpamento degli Esteri con le Politiche Europee, tutto sulle spalle di Federica Mogherini. Esteri ed Europa non erano assieme dal I governo Prodi (1996-98), quando Piero Fassino era sottosegretario agli Esteri con delega alle Politiche Europee. Da allora c'è sempre stato un ministro responsabile per l'Europa. Nell'ordine Letta, Toia, Mattioli, Buttiglione, La Malfa, Bonino, Ronchi, Bernini, Moavero Milanesi (qui l'elenco completo con date e premier). Non ne ricordavate nessuno, vero? Normale. Nessuno di costoro ha compiuto gesta memorabili e, a parte Moavero e in parte Bonino, nessuno vantava competenze nè specifica passione per il tema dell'Europa.
Federica Mogherini (40), inserita da Renzi in segreteria nazionale come responsabile Europa e Affari Internazionali, ha uno dei compiti più gravosi del governo. Si parte dal tradizionale bagaglio degli Esteri, dotato di una struttura robusta e rodata, cruciale per gestire l'ordinaria amministrazione diplomatica (spesso più formale che di sostanza), ma dove sul tavolo ci sono anche questioni spinose come la vicenda India-Marò, l'Ucraina e la crisi siriana.
Anche la delega all'Europa in questa fase specifica è davvero pesante. Si inizia con le imminenti elezioni europee di fine maggio, a cui seguiranno dopo l'estate i mesi di trattative per la nomina della nuova Commissione e la definitiva ripartizione dei fondi strutturali per il settennato 2014-2020, con particolare riferimento alle priorità della Politica di Coesione. C'è poi l'organizzazione del semestre europeo di Presidenza del Consiglio dell'Unione, che dal 1 luglio sarà in carico all'Italia. Niente di tragico, per carità, al contrario di quanto qualcuno voglia farci credere. Però in questo caso la presidenza di turno coincide con il rinnovo del Parlamento Europeo, che si riunirà per la prima seduta proprio il 1 luglio, giorno di inzio della presidenza italiana.
La presidenza di turno non svolge solo un ruolo formale, ma deve organizzare logistica e contenuti di una agenda fittissima di eventi, incontri politici e tavoli tecnici. Serve un logo (lo realizzeranno gli studenti attraverso un concorso), un sito web multilingua, una serie di canali di comunicazione efficaci e tempestivi. E servono ovviamente idee, proposte, iniziative che "segnino" il semestre italiano prima di passare il testimone alla Lettonia il 1 gennaio 2015. Nel corso del semestre italiano dovrebbe essere ufficialmente approvata la Macroregione Adriatico-Ionica, sarebbe un traguardo estremamente significativo.
Insomma, per Federica Mogherini c'è molto da fare. Abbastanza perché il premier avverta la necessità di affiancarla con un sottosegretario, o meglio un viceministro, con delega alle Politiche Europee. In Parlamento e nella maggioranza di governo ci sono figure di alto profilo adatte a questo ruolo.

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