sabato 1 marzo 2014

Green Italia, una operazione politica senza prospettive

Ho molti amici tra i fondatori di Green Italia. Da Monica Frassoni a Roberto Della Seta, da Assunta Brachetta a Beppe Gamba. Il progetto politico però è suicida. Lo sbarramento del 5% alle Europee rende impensabile una rappresentanza. Anzi, sarà già dura raccogliere le firme. Nel quadro nazionale, la posizione "nè di destra nè di sinistra" confermata oggi nella relazione di Roberto Della Seta non favorisce certo le alleanze, come sarebbe necessario in un sistema elettorale bipolare. Inoltre troppi dei promotori sono alla ricerca di un riscatto dopo la delusione delle ultime elezioni: Della Seta e Ferrante non candidati dal PD (ma non in corsa alle primarie), Frassoni e Bonelli candidati ma non eletti, la prima con SEL e il secondo con Ingroia. 
Annunciato a giugno 2013, il progetto Green Italia è stato presentato ufficialmente oggi a Roma al Teatro Quirinetta, nello stesso giorno in cui si svolgeva il congresso del PSE. Da un punto di vista di visibilità mediatica una scelta davvero infelice. Sul progetto l'ombra protettiva di Legambiente e Symbola, con Ermete Realacci che dal seggio parlamentare PD commenta benevolo ma ovviamente non può endorsare. L'esito realistico quale può essere? Scartata l'ipotesi di un successo elettorale, resta l'eventualità di un accordo per inserire qualcuno nelle liste altrui, con il PD come primo riferimento. Ma allora Nel PD non era meglio restarci o entrarci, evitando di farci scoprire il côté ambientalista di Fabio Granata, un altro trombato?




2 commenti:

  1. Caro Emilio: meglio trombati che tromboni. Un saluto

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  2. Era proprio necessario usare un nome inglese? Capisco la globalizzazione, ma ormai stiamo diventando ridicoli

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