Oggi a Yokohama l'IPCC ha presentato il suo rapporto 2014 sui Cambiamenti Climatici dal titolo Climate Change: Impacts, Adaption and Vulnerability redatto da 309 autori di 70 nazioni con il contributo di altri 436 esperti, per un totale di oltre dodicimila riferimenti scientifici. quello presentato oggi è il quinto rapporto dell'IPCC, la struttura scientifica istituita nel 1988 dalle Nazioni Unite sul tema dei Cambiamenti Climatici, di cui fanno parte 195 paesi. Questo nuovo report, il primo pubblicato dal 2007, non porta buone notizie. Le previsioni peggiori riguardano lo scioglimento della calotta artica, gli eventi metereologici estreni comprese le onde di calore, la morte delle barriere coralline, la migrazione delle specie marine verso le zone polari, l'aumento dell'erosione costiera dovuta al livello crescente dei mari. Lo sacioglimento del permafrost artico porterà alla decomposizione di materiale organico congelato da millenni, producendo altri gas serra e quindi aumentando ulteriormente il riscaldamento globale. Anche le riserve di acqua e cibo potranno essere a rischio, con gravi conseguenze per i paesi più poveri. Secondo una stima della Banca Mondiale serviranno 100 miliardi di dolari l'anno per fare fronte all'emergenza. Questo dato economico è stato incluso nel report completo di 2500 pagine, ma eliminato in extremis dalla sintesi di 48 pagine destinata ai leader politici, sembra su insistenza degli Stati Uniti e di altri paesi sviluppati (inegoziati si svolgono a porte chiuse). Qualcuno ha notato che la parola rischio si ripete oltre 5000 volte nel testo del Report.
Secondo Simon Jenkins del Guardian questo report è "una transizione dall'allarmismo all'adattamento", scardinando decenni di dogmatismo e ortodossia. L'IPCC avverte che nessuna nazione e nessun settore economico sarà immune dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Da questa nozione occore partire con politiche trasversali dalla scala globale alla dimensione locale, in fretta.
Secondo Simon Jenkins del Guardian questo report è "una transizione dall'allarmismo all'adattamento", scardinando decenni di dogmatismo e ortodossia. L'IPCC avverte che nessuna nazione e nessun settore economico sarà immune dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Da questa nozione occore partire con politiche trasversali dalla scala globale alla dimensione locale, in fretta.
The IPCC report features the word “risk” over 5,000 times #climaterisk
— Camilla Born (@camillaborn) March 31, 2014
Nessun commento:
Posta un commento