venerdì 2 maggio 2014

Europa, dieci anni dopo il 1 maggio 2004

Il 1 maggio 2004 l'Unione Europea formalizzava il più importante allargamento della sua storia. Dieci nuove nazioni dell'Europa centro-orientale entravano nella comunità: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Più di 70 milioni di nuovi Europei.
Il decennale dell'allargamento ha sollecitato molte riflessioni. Si è svolta anche una conferenza di alto livello a Vienna il 24-25 aprile. In Italia invece l'evento è stato quasi dimenticato, tra le gite del primo maggio, le polemiche del concertone e il suicidio della Juventus in coppa. Ma l'Europa dopo quel 1 maggio di dieci anni fa è completamente cambiata. In meglio, anche se a qualcuno piace dire il contrario. Dal 2004 per l'Europa l'obiettivo primario è la convergenza, cioè ridurre la forbice tra paesi ricchi e poveri dell'Unione. A questo sono stati destinati in buona parte i fondi strutturali del periodo di programmazione 2007-2013, con risultati importanti. Come sottolinea la BCE ad esempio in Polonia il reddito pro capite del 2013 era il 62 per cento della media europea, rispetto al 30% del 1992. E questo malgrado la crisi economica degli Anni Zero, a cui l'economia europea ha risposto con successo con la cosiddetta Vienna Initiative.
I paesi entrati nel 2004 hanno spesso reagito alla crisi economica molto meglio delle grandi storiche potenze europee (Italia in testa), come nel caso delle repubbliche baltiche. Lo sviluppo e il nuovo benessere, uniti alla libera circolazioni delle merci e dei servizi, hanno aperto nuovi mercati e opportunità. L'Europa calcola che il dinamismo del processo di allargamento ha creato tra il 2002 e il 2008 tre milioni di nuovi posti di lavoro. Gli scambi commerciali con i nuovi paesi membri sono aumentati di cinque volte. Dopo l'allargamento l'Europa è diventato il primo mercato del mondo, con un PIL che nel 2012 era di 13mila miliardi di Euro, pari al 23% dell'economia globale.
Anche gli euroscettici dovrebbero riflettere: grazie all'allargamento la Germania ha raddoppiato le esportazioni verso i nuovi paesi membri e la Gran Bretagna le ha aumentate del 50%. Temi importanti, prospettive di sviluppo e di ulteriore espansione (altri paesi bussano alla porta di Bruxelles) che dovrebbero essere in testa agli argomenti della campagna elettorale per le elezioni europee.


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