lunedì 9 giugno 2014

L'affluenza al voto è davvero un valore?

Leggo vari commenti sconsolati sulla "bassa" affluenza al voto nei ballottaggi delle elezioni comunali. Il dato finale di affluenza è del 49.5%, quasi la maggioranza assoluta. "È un problema gigantesco per la nostra democrazia" scrive ad esempio Pippo "Lodissi" Civati. Ma davvero la bassa affluenza è un dato preoccupante? Intanto il ballottaggio non attrae particolarmente i sostenitori dei candidati esclusi. Alcuni vanno a votare secondo la logica del "meno peggio", altri proprio non sono interessati. Poi quale sarebbe il dato di "attenzione politica" che certifica la democrazia? Il 50 più uno degli aventi diritto? Sfiorato. Dato comunque enorme se confrontato con quanto succede altrove. Bill De Blasio, la cui elezione a sindaco di New York è stata salutata con gioia anche da Civati, è stato eletto con una percentuale di votanti del 24%. Nel 2012 Boris Johnson è stato eletto sindaco di Londra con il 38% di votanti. Nessuno si è stracciato le vesti, nessuno parla di "problema gigantesco".

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