Le primarie del PD secondo me sono una grande innovazione e uno splendido esempio di democrazia. Le gestise un esercito di volontari del partito, gente che dalle sei di mattina a mezzanotte di una domenica si dedica a questo, trascurando famiglia, affetti, amicizie, passioni sportive e divertimenti. Le primarie si svolgono in sedi improvvisate, spesso malmesse, a volte fatiscenti: circoli del partito, sedi di associazioni, negozi chiusi. In genere non ci sono cabine elettorali, ma un paio di tavolini negli angoli. Anche le urne non sono sigillate e bollate con lo stellone della Repubblica, come nelle elezioni "vere". Tutto è un po' alla buona, forse per questo le primarie mi piacciono così tanto. C'è un'aria informale ma allo stesso tempo solenne, un senso di partecipazione e di comunità.
Ricordo che alle prime primarie, quelle di Prodi del 2005, ci fu un afflusso di elettori così alto che molti seggi rimasero senza schede già a ora di pranzo. Si rimediò alla meglio, con fotocopie sbiadite. Una volta, non ricordo se alle primarie del 2005 o a quelle di Veltroni del 2007, al seggio non c'erano matite e andai a prenderle nel mio studio. Naturalmente erano matite normali, non copiative.
A volte la gente non porta il certificato elettorale. Ci si passa sopra. A volte dimentica i documenti, e se si può si rimedia con il riconoscimento personale. I volontari fanno quello che possono, ma sicuramente a volte commettono errori. Alcuni sono navigati iscritti che hanno fatto i rappresentanti di lista o magari gli scrutatori e i presidenti di seggio nelle elezioni "vere". Altri sono ragazzini entusiasti e volonterosi, ma inesperti. Altri ancora sono fin troppo navigati, nel senso che ormai sono anziani e quindi poco reattivi e piuttosto distratti.
Chi ha partecipato almeno una volta alle primarie del PD, come elettore o come volontario, tutte queste cose le sa bene. Dovrebbe saperle anche Sergio Cofferati, che invece a distanza di nove giorni dalla sconfitta, dopo essere uscito dal PD sbattendo la porta, oggi ha annunciato da Bruxelles: «o al termine di questa settimana o la settimana prossima andrò in Procura a presentare un esposto», visto che «stamattina mi sono arrivate le carte della Commissione di Garanzia del partito e le loro decisioni», che «sono le denunce fatte da me in passato. Quindi andrò in Procura».
Le carte, ovvero il verbale della commissione di garanzia, sono state pubblicate sul sito del PD Liguria e le trovate a questo link. Leggendo nello specifico l'esame dei 29 casi denunciati e le motivazioni dell'annullamento dei voti in 13 seggi (il 4% dei 300 seggi totali) si scoprono episodi marginali, disattenzioni, sbruffonate. Una serie di piccoli pasticci, non certo un complotto. Una signora ha dichiarato che qualcuno le ha dato i due Euro per votare. Sarà vero o no? Nell'incertezza si annulla il voto di tutto il seggio. In un piccolo paese un assessore fa lo smargiasso e vuole gli elenchi dei votanti per "regolare i conti". Evidentemente non sta bene, ma tanto basta per annullare il voto. In un altro caso un elettore dichiara di essere di destra, i volontari spaesati o distratti lo fanno votare lo stesso (ma verbalizzano). Seggio annullato. Non mi sembrano "fatti gravissimi". Mi sembra francamente più grave specularci sopra e gridare all'inesistente complotto.
Cofferati ha più volte parlato di "infiltrazioni" della destra, che avrebbe fatto votare frotte di persone alle primarie del PD, ovviamente contro di lui. Anche dopo l'annullamento dei voti nei seggi contestati, Cofferati resta sotto di quasi quattromila preferenze su 55.000 votanti. Qualcuno può ragionevolmente credere che almeno quattromila liguri di destra sarebbero stati reclutati e infiltrati nelle primarie del PD per sconfiggere il babau Cofferati? Quattromila? Andiamo.
Cofferati, con quella voce e quella faccia di circostanza che usa sempre, anche quando dice al tabaccaio il numero per la ricarica del cellulare, andrà in Procura a denunciare i "fatti gravissimi". L'esposto sarà assegnato a un sostituto procuratore che farà diligentemente le sue indagini, constaterà le irregolarità descritte nel verbale (perché di irregolarità si tratta, sia chiaro) e alla fine magari deciderà anche la presenza di qualche ipotesi di reato. Ma le primarie liguri sono state come le primarie di sempre, una festa di democrazia alla buona, un po' pasticciata. E se perdi di quattromila voti su 55mila dovresti solo fare autocritica e scegliere il silenzio. Cofferati non è stato giudicato adatto a fare il presidente di regione, punto. Del resto, il sindaco lo aveva fatto bene?
Ricordo che alle prime primarie, quelle di Prodi del 2005, ci fu un afflusso di elettori così alto che molti seggi rimasero senza schede già a ora di pranzo. Si rimediò alla meglio, con fotocopie sbiadite. Una volta, non ricordo se alle primarie del 2005 o a quelle di Veltroni del 2007, al seggio non c'erano matite e andai a prenderle nel mio studio. Naturalmente erano matite normali, non copiative.
A volte la gente non porta il certificato elettorale. Ci si passa sopra. A volte dimentica i documenti, e se si può si rimedia con il riconoscimento personale. I volontari fanno quello che possono, ma sicuramente a volte commettono errori. Alcuni sono navigati iscritti che hanno fatto i rappresentanti di lista o magari gli scrutatori e i presidenti di seggio nelle elezioni "vere". Altri sono ragazzini entusiasti e volonterosi, ma inesperti. Altri ancora sono fin troppo navigati, nel senso che ormai sono anziani e quindi poco reattivi e piuttosto distratti.
Chi ha partecipato almeno una volta alle primarie del PD, come elettore o come volontario, tutte queste cose le sa bene. Dovrebbe saperle anche Sergio Cofferati, che invece a distanza di nove giorni dalla sconfitta, dopo essere uscito dal PD sbattendo la porta, oggi ha annunciato da Bruxelles: «o al termine di questa settimana o la settimana prossima andrò in Procura a presentare un esposto», visto che «stamattina mi sono arrivate le carte della Commissione di Garanzia del partito e le loro decisioni», che «sono le denunce fatte da me in passato. Quindi andrò in Procura».
Le carte, ovvero il verbale della commissione di garanzia, sono state pubblicate sul sito del PD Liguria e le trovate a questo link. Leggendo nello specifico l'esame dei 29 casi denunciati e le motivazioni dell'annullamento dei voti in 13 seggi (il 4% dei 300 seggi totali) si scoprono episodi marginali, disattenzioni, sbruffonate. Una serie di piccoli pasticci, non certo un complotto. Una signora ha dichiarato che qualcuno le ha dato i due Euro per votare. Sarà vero o no? Nell'incertezza si annulla il voto di tutto il seggio. In un piccolo paese un assessore fa lo smargiasso e vuole gli elenchi dei votanti per "regolare i conti". Evidentemente non sta bene, ma tanto basta per annullare il voto. In un altro caso un elettore dichiara di essere di destra, i volontari spaesati o distratti lo fanno votare lo stesso (ma verbalizzano). Seggio annullato. Non mi sembrano "fatti gravissimi". Mi sembra francamente più grave specularci sopra e gridare all'inesistente complotto.
Cofferati ha più volte parlato di "infiltrazioni" della destra, che avrebbe fatto votare frotte di persone alle primarie del PD, ovviamente contro di lui. Anche dopo l'annullamento dei voti nei seggi contestati, Cofferati resta sotto di quasi quattromila preferenze su 55.000 votanti. Qualcuno può ragionevolmente credere che almeno quattromila liguri di destra sarebbero stati reclutati e infiltrati nelle primarie del PD per sconfiggere il babau Cofferati? Quattromila? Andiamo.
Cofferati, con quella voce e quella faccia di circostanza che usa sempre, anche quando dice al tabaccaio il numero per la ricarica del cellulare, andrà in Procura a denunciare i "fatti gravissimi". L'esposto sarà assegnato a un sostituto procuratore che farà diligentemente le sue indagini, constaterà le irregolarità descritte nel verbale (perché di irregolarità si tratta, sia chiaro) e alla fine magari deciderà anche la presenza di qualche ipotesi di reato. Ma le primarie liguri sono state come le primarie di sempre, una festa di democrazia alla buona, un po' pasticciata. E se perdi di quattromila voti su 55mila dovresti solo fare autocritica e scegliere il silenzio. Cofferati non è stato giudicato adatto a fare il presidente di regione, punto. Del resto, il sindaco lo aveva fatto bene?
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