Non è solo il ministro greco Varoufakis a cercare di incassare denaro in modo creativo, ad esempio con una lotteria degli scontrini di cassa o trasformando i turisti in nuclei anti-evasori. Il governo di Malta ha avviato lo scorso anno un programma di vendita della cittadinanza. Si può diventare Maltesi pagando 650.000 Euro. Anche i familiari possono avere un passaporto maltese, alla modica cifra di 50.000 Euro (25.000 se sono minorenni). Oltre a queste somme l'aspirante maltese deve investire in beni immobiliari locali valutati almeno 350.000 Euro. In alternativa può stipulare un canone di affitto di almeno 16.000 Euro e acquistare 150.000 Euro di titoli di stato maltesi vincolati cinque anni. Dopo alcuni rilievi mossi da Bruxelles è stato introdotto anche l'obbligo alla residenza di un anno a Malta, requisito inizialmente non contemplato.
L'operazione costa insomma circa un milione di Euro. Sempre molto meno di quanto serve a Cipro, l'unica altra nazione d'Europa che vende la propria cittadinanza, ma chiede un invenstimento minimo di cinque milioni (erano 12.5 milioni fino all'anno scorso).
Il programma maltese è iniziato lo scorso anno e
sono stati resi noti i risultati dei primi cinque mesi, fino a giugno 2014. Le domande sono state 173, più della metà di Russi
, il resto quasi tutti asiatici. Nelle casse maltesi sono entrati 117 milioni di Euro, molto più dei 30 che aveva previsto il governo di Valletta per il primo anno. La gestione del programma è affidata a una agenzia apposita,
Identity Malta. Il tetto massimo è stato fissato in diciottomila naturalizzazioni.
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