Ban Ki-moon, il coreano attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite, terminerà il suo secondo mandato alla fine del 2016. La corsa alla successione è iniziata da un pezzo, e la novità è che si gioca a carte scoperte: per la prima volta le candidature devono essere ufficializzate e proposte da uno stato membro dell'ONU. Inoltre, sempre per la prima volta, i candidati sono convocati per una audizione dell'assemblea generale dei 193 paesi membri, dove devono dimostrare di possedere le qualità per essere all'altezza del ruolo.
Fino ad oggi la scelta del Segretario Generale avveniva nelle segrete stanze, con mediazioni e trame di ogni tipo. Lo stesso Ban Ki-moon, entrato in carica il 1 gennaio 2007, secondo le voci più accreditate fu scelto come "punto di caduta" dopo i veti incrociati posti su candidature molto più autorevoli. Allora il posto di segretario spettava a un asiatico, seguendo una regola non scritta di alternanza tra i vari continenti.
Rispettando questo principio nel 2017 dovrebbe toccare a un rappresentante dell'Europa dell'Est, zona da cui non proviene alcuno degli otto segretari che si sono alternati al palazzo di vetro. Ma stavolta qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, proprio perché molti puntano su un Segretario proveniente dal blocco ex sovietico, sette dei nove candidati (ad oggi, perché i termini sono ancora aperti) provengono da quella zona. Gli altri due sono la neozelandese Helen Clark e il portoghese Antonio Guterres.
Un altro fattore importante per la scelta sarà il genere: c'è un forte movimento trasversale che sostiene la necessità che il prossimo Segretario Generale sia, per la prima volta, una donna. Quattro dei nove candidati sono donne: la gia citata Clark, la bulgara Irina Bokova, la croata Vesna Pusić e la moldava Natalia Gherman. Gli altri candidati maschi est europei provengono da Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, ma sembrano fuori gioco. Nelle audizioni la più deludente sembra sia stata la bulgara Bokova, che pure è la candidata più titolata essendo attualmente Direttore Generale dell'UNESCO.
Malgrado le novità e la maggiore trasparenza nel processo di selezione, l'investitura finale rimane saldamente nelle mani dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: USA, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Questi hanno diritto di veto sulla nomina, come su ogni altra risoluzione delle Nazioni Unite.
Voci di corridoio dicono che l'audizione non ha portato molti consensi ai candidati dell'Europa dell'est, rafforzando invece la posizione di Clark e Guterres. La Russia punta a un candidato dell'Europa dell'Est, ma Vitaly Churkin, ambasciatore di Mosca all'ONU, ha detto che la Russia non porrebbe il veto a un Segretario di un altro continente.
In ogni caso i giochi restano aperti, è ancora possibile proporre altri nomi. Tra quelli attesi c'è Susana Malcorra, attuale ministro degli esteri dell'Argentina che è stata capo di gabinetto nello staff di Ban Ki-moon. Dovrebbero candidarsi anche il ministro degli esteri della Colombia María Ángela Holguín Cuéllar e l'ex primo ministro australiano Kevin Rudd.
Secondo i bookmakers inglesi attualmente la favorita è la neozelandese Helen Clark, seguita da Jeremic, Bokova, Guterres and Turk. Altri danno in rapida ascesa le quotazioni della moldava Natalia Gherman, nata in Russia ma educata in occidente. Potrebbe essere il famoso "punto di caduta". Staremo a vedere.
Fino ad oggi la scelta del Segretario Generale avveniva nelle segrete stanze, con mediazioni e trame di ogni tipo. Lo stesso Ban Ki-moon, entrato in carica il 1 gennaio 2007, secondo le voci più accreditate fu scelto come "punto di caduta" dopo i veti incrociati posti su candidature molto più autorevoli. Allora il posto di segretario spettava a un asiatico, seguendo una regola non scritta di alternanza tra i vari continenti.
Rispettando questo principio nel 2017 dovrebbe toccare a un rappresentante dell'Europa dell'Est, zona da cui non proviene alcuno degli otto segretari che si sono alternati al palazzo di vetro. Ma stavolta qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, proprio perché molti puntano su un Segretario proveniente dal blocco ex sovietico, sette dei nove candidati (ad oggi, perché i termini sono ancora aperti) provengono da quella zona. Gli altri due sono la neozelandese Helen Clark e il portoghese Antonio Guterres.
Un altro fattore importante per la scelta sarà il genere: c'è un forte movimento trasversale che sostiene la necessità che il prossimo Segretario Generale sia, per la prima volta, una donna. Quattro dei nove candidati sono donne: la gia citata Clark, la bulgara Irina Bokova, la croata Vesna Pusić e la moldava Natalia Gherman. Gli altri candidati maschi est europei provengono da Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, ma sembrano fuori gioco. Nelle audizioni la più deludente sembra sia stata la bulgara Bokova, che pure è la candidata più titolata essendo attualmente Direttore Generale dell'UNESCO.
Malgrado le novità e la maggiore trasparenza nel processo di selezione, l'investitura finale rimane saldamente nelle mani dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: USA, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Questi hanno diritto di veto sulla nomina, come su ogni altra risoluzione delle Nazioni Unite.
Voci di corridoio dicono che l'audizione non ha portato molti consensi ai candidati dell'Europa dell'est, rafforzando invece la posizione di Clark e Guterres. La Russia punta a un candidato dell'Europa dell'Est, ma Vitaly Churkin, ambasciatore di Mosca all'ONU, ha detto che la Russia non porrebbe il veto a un Segretario di un altro continente.
In ogni caso i giochi restano aperti, è ancora possibile proporre altri nomi. Tra quelli attesi c'è Susana Malcorra, attuale ministro degli esteri dell'Argentina che è stata capo di gabinetto nello staff di Ban Ki-moon. Dovrebbero candidarsi anche il ministro degli esteri della Colombia María Ángela Holguín Cuéllar e l'ex primo ministro australiano Kevin Rudd.
Secondo i bookmakers inglesi attualmente la favorita è la neozelandese Helen Clark, seguita da Jeremic, Bokova, Guterres and Turk. Altri danno in rapida ascesa le quotazioni della moldava Natalia Gherman, nata in Russia ma educata in occidente. Potrebbe essere il famoso "punto di caduta". Staremo a vedere.
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