Il principe Carlo di Inghilterra ha un sacco di tempo libero. A volte si interessa di architettura, rilanciando triti modelli neoclassici. Altre volte di ambiente. Ieri si è occupato di zoootecnia, raccontando come gestisca le sue stalle di bovini e ovini ricorrendo alle cure omeopatiche per evitare gli antibiotici. Lo riferisce il Guardian.
L'intento è certamente virtuoso: l'allevamento intensivo spinge all'uso smodato di antibiotici, dai polli alle mucche. Il principe sostiene l'omeopatia come metodo di cura anche per gli umani, a dispetto della maggior parte delle ricerche che le attribuiscono al massimo un effetto placebo negli individui che ci credono. Ma le mucche e le pecore ovviamente non credono a nulla, quindi il vantaggio che trarrebbero dall'omeopatia è misterioso.
Tuttavia il principe Carlo finanzia una associazione che propone corsi di formazione per gli allevatori sull'omeopatia. Sono stati formati 500 allevatori e 38 veterinari omeopati, malgrado l'associazione dei veterinari del Regno Unito abbia categoricamente escluso che trattamenti omeopatici possano portare benefici agli animali.
L'intento è certamente virtuoso: l'allevamento intensivo spinge all'uso smodato di antibiotici, dai polli alle mucche. Il principe sostiene l'omeopatia come metodo di cura anche per gli umani, a dispetto della maggior parte delle ricerche che le attribuiscono al massimo un effetto placebo negli individui che ci credono. Ma le mucche e le pecore ovviamente non credono a nulla, quindi il vantaggio che trarrebbero dall'omeopatia è misterioso.
Tuttavia il principe Carlo finanzia una associazione che propone corsi di formazione per gli allevatori sull'omeopatia. Sono stati formati 500 allevatori e 38 veterinari omeopati, malgrado l'associazione dei veterinari del Regno Unito abbia categoricamente escluso che trattamenti omeopatici possano portare benefici agli animali.
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