Oggi ad Amsterdam i ministri per lo sviluppo urbano dei 28 paesi UE (o i loro delegati, come nel caso dell'Italia) hanno sottoscritto l'Agenda Urbana dell'Unione Europea, un protocollo ambizioso che aleggiava da anni a Bruxelles, ma che sotto la spinta della presidenza di turno dell'Olanda ha finalmente visto la luce. Il riferimento politico a Bruxelles è la DG Politiche Regionali e Urbane, con la commissaria romena Corina Creţu, e un sostegno importante è stato garantito dal Comitato delle Regioni, presieduto dal finlandese Markku Markkula. Il processo è stato seguito anche dagli stakeholders, a cominciare dai network di città come Eurocities.
L'Agenda Urbana intende favorire le collaborazioni e il migliore utilizzo delle risorse per garantire alle città d'Europa crescita, qualità della vita e innovazione. Il primo elemento fondamentale è un miglioramento e una semplificazione del quadro normativo, considerandop anche che la gran parte delle leggi nazionali ed europee trovano applicazione proprio alla scala urbana.. Un altro punto è garantire alle città un migliore accesso ai finanziamenti europei, e su questo la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 ha già dato dei segnali importanti. Tutto questo aumentando la condivisione e il networking tra città in termini di tecnologia, buone pratiche, obiettivi comuni, problem solving.
Le città producono oltre il 70 per cento del PIL europeo e senza di loro non ci sarebbe un'economia. Sono anche responsabili del 75 per cento delle emissioni e più o meno della stessa percentuale di produzione dei rifiuti. L'Agenda Urbana arriva probabilmente in ritardo, ma rappresenta una base di partenza per nuove azioni comuni e per l'attuazione della sussidiarietà verticale, sempre rimasta più un desiderata che una vera conquista. La sussidiarietà verticale deve permettere che ognhi problema sia affrontato (e possibilmente risolto) dal livello di governo più adatto a farlo, al quale devono essere garantite risorse adeguate e capacità decisionale politica e amministrativa.
Qui il comunicato stampa ufficiale. Ora il testo approvato oggi dovrà essere sottoposto al Consiglio Europeo e al Parlamento di Strasburgo. In un primo momento, anche nel comunicato stampa, sembrava che il documento fosse incluso nel Consiglio Europeo del 29-30 giugno a Bruxelles, ma una rettifica della Commissione lo ha dirottato sul Consiglio degli Affari Generali del 21 giugno.
L'Agenda Urbana intende favorire le collaborazioni e il migliore utilizzo delle risorse per garantire alle città d'Europa crescita, qualità della vita e innovazione. Il primo elemento fondamentale è un miglioramento e una semplificazione del quadro normativo, considerandop anche che la gran parte delle leggi nazionali ed europee trovano applicazione proprio alla scala urbana.. Un altro punto è garantire alle città un migliore accesso ai finanziamenti europei, e su questo la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 ha già dato dei segnali importanti. Tutto questo aumentando la condivisione e il networking tra città in termini di tecnologia, buone pratiche, obiettivi comuni, problem solving.
Le città producono oltre il 70 per cento del PIL europeo e senza di loro non ci sarebbe un'economia. Sono anche responsabili del 75 per cento delle emissioni e più o meno della stessa percentuale di produzione dei rifiuti. L'Agenda Urbana arriva probabilmente in ritardo, ma rappresenta una base di partenza per nuove azioni comuni e per l'attuazione della sussidiarietà verticale, sempre rimasta più un desiderata che una vera conquista. La sussidiarietà verticale deve permettere che ognhi problema sia affrontato (e possibilmente risolto) dal livello di governo più adatto a farlo, al quale devono essere garantite risorse adeguate e capacità decisionale politica e amministrativa.
Qui il comunicato stampa ufficiale. Ora il testo approvato oggi dovrà essere sottoposto al Consiglio Europeo e al Parlamento di Strasburgo. In un primo momento, anche nel comunicato stampa, sembrava che il documento fosse incluso nel Consiglio Europeo del 29-30 giugno a Bruxelles, ma una rettifica della Commissione lo ha dirottato sul Consiglio degli Affari Generali del 21 giugno.
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