La questione di quanto l'Italia contribuisce all'Unione Europea e di quanto riceve in fondi comunitari ritorna ciclicamente, rilanciata principalmente dagli euroscettici. Salvini ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia e anche il M5S ha insistito molto sul tema, almeno fino alla recente svolta europeista.
Il Parlamento Europeo pubblica una pagina dedicata, dove si possono esaminare i dati contabili di ogni singola nazione. Le cifre si riferiscono al 2017 e mostrano come l'Italia abbia versato alla UE 12 miliardi di Euro, oltre ad avere incassato 2.3 miliardi di dazi doganali per l'importazione di beni extra UE, che vengono trasferiti a Bruxelles nella misura dell'80 per cento. Sul fronte delle entrate invece l'Unione destina al nostro paese 9.8 miliardi di Euro. Di questi oltre la metà (50.36%) è destinato alle politiche agricole. Un sacco di soldi, ma la percentuale è in linea con la media europea del 49 per cento. Seguono i fondi strutturali e di coesione compresi nelle politiche regionali (16.66%) e i finanziamenti per competitività, ricerca e sviluppo (14.94%). In quest'ultima voce i finanziamenti più consistenti sono destinati al programma Horizon 2020 (800 milioni) e a Erasmus+ (200 milioni).
Il saldo negativo dei conti italiani in Europa è quindi di circa due miliardi, oltre alla partita di giro dei dazi doganali, denaro che incassiamo e trasferiamo a Bruxelles. Altri paesi contribuiscono al bilancio della UE molto più di noi: Germania (12,8 miliardi), Regno Unito (7,4 miliardi) e Francia (4,4 miliardi).
Queste cifre non tengono conto dei benefici dell'appartenenza all'area europea di libero scambio, che permette l'esportazione delle merci italiane in tutta Europa senza costi doganali.
Il Parlamento Europeo pubblica una pagina dedicata, dove si possono esaminare i dati contabili di ogni singola nazione. Le cifre si riferiscono al 2017 e mostrano come l'Italia abbia versato alla UE 12 miliardi di Euro, oltre ad avere incassato 2.3 miliardi di dazi doganali per l'importazione di beni extra UE, che vengono trasferiti a Bruxelles nella misura dell'80 per cento. Sul fronte delle entrate invece l'Unione destina al nostro paese 9.8 miliardi di Euro. Di questi oltre la metà (50.36%) è destinato alle politiche agricole. Un sacco di soldi, ma la percentuale è in linea con la media europea del 49 per cento. Seguono i fondi strutturali e di coesione compresi nelle politiche regionali (16.66%) e i finanziamenti per competitività, ricerca e sviluppo (14.94%). In quest'ultima voce i finanziamenti più consistenti sono destinati al programma Horizon 2020 (800 milioni) e a Erasmus+ (200 milioni).
Il saldo negativo dei conti italiani in Europa è quindi di circa due miliardi, oltre alla partita di giro dei dazi doganali, denaro che incassiamo e trasferiamo a Bruxelles. Altri paesi contribuiscono al bilancio della UE molto più di noi: Germania (12,8 miliardi), Regno Unito (7,4 miliardi) e Francia (4,4 miliardi).
Queste cifre non tengono conto dei benefici dell'appartenenza all'area europea di libero scambio, che permette l'esportazione delle merci italiane in tutta Europa senza costi doganali.
Nessun commento:
Posta un commento