I fondi europei per la ripresa finanzieranno solo azioni coerenti con il Green Deal europeo. Lo ha ribadito ieri Frans Timmermans, vice presidente esecutivo della Commissione Europea con delega al European Green Deal. La Commissione ha anche confermato che il 25 per cento dei 1100 miliardi del bilancio UE restano vincolati ad azioni contro il cambiamento climatico.
Tra le misure annunciate nel pacchetto del Recovery Fund c'è anche l'obiettivo di raccogliere 150 miliardi, tra fondi pubblici e privati, da destinare a mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni industriali ed efficientamento energetico degli edifici (prima erano 100 miliardi). Anche il Just Transition Fund, destinato a sostenere i paesi nella conversione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, viene robustamente incrementato e passa da 7.5 a 40 miliardi, 30 dei quali inclusi nel Recovery Fund. Nel primo stanziamento di 7.5 miliardi le fette più grandi erano destinate alle nazioni più dipendenti dal carbone come la Polonia (2 miliardi) e la Germania. Nella nuova proposta alla Polonia spetteranno 8 miliardi.
Resta il nodo del gas naturale, che malgrado produca la metà delle emissioni del carbone non rientra tra le fonti energetiche finanziabili con il Green New Deal. La scorsa settimana otto nazioni (Bulgaria, Cechia, Grecia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria) avevano sottoscritto un documento che chiede l'inclusione del gas naturale tra le risorse da utilizzare nella transizione energetica.
Timmermans ha anche sottolineato come tutte le azioni finanziate dal Recovery Fund dovranno esere coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni che l'Europa ha fissato per il 2030 e il 2050. Per accedere al Recovery Fund i singoli paesi dovranno presentare a Bruxelles dei piani di investimenti in linea con le politiche climatiche dell'Unione, pena l'esclusione dai finanziamenti. Il Recovery Fund non prevede contributi per i combustibili fossili, compreso il gas naturale.
Tra le misure annunciate nel pacchetto del Recovery Fund c'è anche l'obiettivo di raccogliere 150 miliardi, tra fondi pubblici e privati, da destinare a mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni industriali ed efficientamento energetico degli edifici (prima erano 100 miliardi). Anche il Just Transition Fund, destinato a sostenere i paesi nella conversione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, viene robustamente incrementato e passa da 7.5 a 40 miliardi, 30 dei quali inclusi nel Recovery Fund. Nel primo stanziamento di 7.5 miliardi le fette più grandi erano destinate alle nazioni più dipendenti dal carbone come la Polonia (2 miliardi) e la Germania. Nella nuova proposta alla Polonia spetteranno 8 miliardi.
Resta il nodo del gas naturale, che malgrado produca la metà delle emissioni del carbone non rientra tra le fonti energetiche finanziabili con il Green New Deal. La scorsa settimana otto nazioni (Bulgaria, Cechia, Grecia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria) avevano sottoscritto un documento che chiede l'inclusione del gas naturale tra le risorse da utilizzare nella transizione energetica.
Timmermans ha anche sottolineato come tutte le azioni finanziate dal Recovery Fund dovranno esere coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni che l'Europa ha fissato per il 2030 e il 2050. Per accedere al Recovery Fund i singoli paesi dovranno presentare a Bruxelles dei piani di investimenti in linea con le politiche climatiche dell'Unione, pena l'esclusione dai finanziamenti. Il Recovery Fund non prevede contributi per i combustibili fossili, compreso il gas naturale.
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