Il riscaldamento del pianeta a causa dei gas serra è un problema globale, lo scrivevo qualche giorno fa commentando l'ipotesi di introdurre una carbon tax. Da dove provenga il CO2 conta poco, gli effetti si ripercuotono in tutta la terra.
Così la Federazione degli Stati della Micronesia (FSM) ha presentato un esposto contro la Cekia, che intende ampliare la centrale a carbone di Prunerov nel nord ovest della Boemia. La Micronesia chiede che il ministero dell'ambiente di Praga istruisca una Valutazione di Impatto Ambientale Transfrontaliera come prevede un accordo ONU, la cosiddetta Convenzione di Espoo del 1991.
La Micronesia lamenta che l'ampliamento della centrale di Prunerov la renderebbe la 18a principale fonte di gas serra d'Europa, con una produzione pari allo 0,021% delle emissioni globali di CO2. Per fare un paragone, la centrale produce 40 volte il CO2 emesso da tutta la Federazione di Micronesia. Il testo ufficiale della lettera spedita a Praga dalla Micronesia è qui.
L'iniziativa è legalmente abbastanza debole, perché la Micronesia non è tra le 44 nazioni che hanno sottoscritto la Convenzione di Espoo (la Cekia sì, e anche l'Italia). Inoltre il trattato, che risale a quasi venti anni fa ed ha avuto nel frattempo due revisioni, si riferisce a ricadute ambientali negli stati confinanti. Tuttavia secondo molti esperti di giustizia ambientale, tra i quali Tim Malloch di Clientearth, l'iniziativa micronesiana potrebbe aprire la strada a richieste simili ma con fondamenti giuridici più consistenti e introdurre battaglie legali finora mai intraprese. Se ad esempio l'esposto fosse firmato da una delle nazioni che aderiscono alla convenzione e che sono confinanti con la Cekia lo scenario diverrebbe estremamente più complesso.
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