Stasera alle 18 è scaduto il termine per presentare emendamenti alla legge finanziaria 2008.
Il mio pomeriggio romano è passato tra la sede ANCI, una riunione con Minambiente e UNDESA e le telefonate con i parlamentari e la segreteria della Commissione Ambiente. Lobbismo virtuoso per promuovere l'emendamento già presentato al ministro Pecoraro Scanio lo scorso giugno, fatto proprio anche da ANCI e già inserito nel DPEF del governo. Adesso arriva la parte più difficile, cioè riuscire a farlo approdare nella finanziaria alla Camera, dopo il passaggio blindato al Senato. Lo stiamo facendo su vari fronti: Ministero dell'Ambiente, ANCI, contatti con i relatori in aula.
Il testo proposto da ANCI è questo: "686 ter. Allo scopo di incentivare l'adozione di progetti volti al raggiungimento dell'obiettivo della riduzione di CO2, di produzione delle energie rinnovabili e di risparmio energetico, le spese sostenute dai Comuni per la realizzazione di attività finalizzate al risparmio energetico sono escluse dal computo delle voci rilevanti ai fini del patto di stabilità interno in misura corrispondente ai risparmi di spesa programmati e certificati".
In parole povere chiediamo di escludere dai tetti di spesa gli investimenti per le energie rinnovabili e il risparmio energetico, che del resto si ripagano da soli in pochi anni.
Adesso vedremo cosà succederà, prima nelle commissioni poi in aula. Le notizie per la verità non sono buone: oggi radio Parlamento dava quasi per certo che si ricorrerà al maxi-emendamento. In quel caso quasi tutto sarebbe perduto, almeno per questo giro. A meno di miracoli del relatore.
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