lunedì 19 novembre 2007

Sette milioni e un senatore entusiasta

Sette milioni, trecentomila secondo la questura. Ricordate le vecchie diatribe sui partecipanti alle manifestazioni? I dati delle questure contro quelli degli organizzatori. Stavolta però Berlusconi ha davvero esagerato. E tutti i suoi dietro festanti a fare il coro, persino chi ti aspetteresti un po' più serio e distaccato come Francesco Casoli, che nel suo elegante blog inneggia a questa sonora panzana dei sette milioni e sbeffeggia "le corrazzate dell'informazione intelletual-comunista" (sic).
Come giustamente sottolinea anche Antelitteram sette milioni di firme in tutta Italia si traducono in almeno dodicimila solo ad Ancona città. L'ottimo Bugaro e gli altri berluscoidi locali parlano di duemila, "mille solo sabato in due ore". A parte che sabato c'era un tempo da lupi, mille firme in due ore, tradotte in tempo materiale, vogliono dire una ogni sette secondi, senza pause. Ma per chi ci hanno preso?
La comunicazione di Berlusconi sarà efficace ma è primitiva, sembra costruita su ripicche e capricci permalosi: le primarie del PD hanno avuto tre milioni e mezzo di voti? Lui ne dichiara sette milioni, guardacaso il doppio esatto. Veltroni lancia il nuovo partito? Lui fa altrettanto, ad insaputa degli alleati.
La cosa più triste è che, malgrado questi metodi, la destra oggi vincerebbe le elezioni a mani basse.
Ma forse la politica vincente si fa davvero a colpi di demagogia. Il senatore Casoli, nella sua lode alle intuizioni del capo, conclude " Per prendere le grandi decisioni abbiamo bisogno di grandi uomini. Che non guardino solo a tre mesi ma che pensino a come vivranno i nostri nipoti. Berlusconi ha dimostrato, ancora una volta, di essere uno dei grandi."
Sigh.

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