Da ieri la Slovenia ha assunto per sei mesi la Presidenza di turno della Commissione Europea. La stampa italiana, tutta presa da botti, Dini e messaggi alla nazione ha quasi ignorato la notizia, che invece andrebbe rilanciata per almeno due buone ragioni. Intanto perché per la prima volta una nazione proveniente dall'ex blocco comunista diventa presidente dell'Europa Unita. Poi perchè la Slovenia ha già annunciato di voler concentrare il suo semestre su temi cruciali come la stabilizzazione dei Balcani, il nuovo Trattato di Lisbona, l'energia e i cambiamenti climatici. La questione dei Balcani riguarda molto da vicino l'Italia e l'Adriatico e assume particolare rilevanza per l'emergenza Kosovo. La Slovenia ha anche ribadito la volontà di ratificare prima possibile il Trattato firmato dai 27 paesi lo scorso 13 dicembre a Lisbona, auspicando che il processo si concluda in tutte le nazioni dell'Unione entro il 2008.
Il simbolo scelto per la presidenza, che rappresenta una foglia di quercia con richiami alle stelle dorate UE, al profilo delle montagne, all'acqua e ai colori nazionali sloveni, è stato progettato dal grafico Robert Kuhar.
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